Del Favero: «Non condivido ma mi adeguo»

Il direttore difende i commissari: «Con Carron risparmiavamo 500.000 euro»
CONEGLIANO. «Prendiamo atto della decisione del Tar che è molto netta e ha portato all’esclusione della ditta Carron dalla gara e alla conseguente aggiudicazione alla seconda, la Pio Guaraldo»: così il direttore generale dell’Ulss 7, Angelo Lino Del Favero, commenta la sentenza.


«Noi riteniamo che la commissione che ha deciso l’affidamento alla Carron nel dubbio abbia agito per i migliori interessi dell’amministrazione, lasciando aperta la gara a tutti i partecipanti - afferma il direttore generale - la Carron, comunque, nel cronoprogramma dei lavori era stata precisa, e la sua scelta avrebbe consentito un risparmio di circa 500.000 euro. Ad ogni modo l’interesse primario è procedere il più celermente possibile con i lavori». Una perdita di soldi e di tempo, dato che a fare ricorso al Consiglio di Stato era stata proprio l’azienda sanitaria di Pieve di Soligo, convinta della correttezza della commissione che aveva operato la scelta.


«Alla fine abbiamo perso effettivamente un paio di mesi, ma se il Tar avesse accolto la tesi della commissione, che per noi era giusta, ci sarebbe stato un effettivo risparmio economico per la pubblica amministrazione - puntualizza Del Favero - ora, ribadisco, l’importante è iniziare a breve i lavori, spero per settembre». La sentenza del Tar non ha annullato la gara, che si è svolta in modo regolare, ma ha portato all’esclusione dalla gara della ditta Carron, che potrebbe ancora rilanciare, ripresentando ricorso al Consiglio di Stato. «Sullo sfondo rimane ancora aperta questa possibilità per la Carron, ma ad ogni modo - dice Del Favero - anche alla luce del dispositivo del Tar che è stato molto netto, dovrebbe trattarsi, nell’eventualità, di una situazione abbastanza veloce».


Finora, una lunga battaglia di carte bollate: dopo l’aggiudicazione provvisoria dei lavori, la Pio Guaraldo, ritenendo indefinita e non quantificabile la tempistica dei lavori in base alla clausola «salvo imprevisti» nell’offerta della Carron, aveva fatto ricorso al Tar, che ha confermato la sospensiva richiesta, riservandosi invece la decisione sul merito in seguito. L’Ulss 7 ha poi fatto ricorso al Consiglio di stato, ritenendo che si trattasse di un problema di interpretazione legato alla non richiesta formale, alla Carron, di specificare che i «650 giorni salvo imprevisti» per l’esecuzione dei lavori non significavano la volontà allargare i casi di legittima proroga del termine già previsti dalla legge.

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