«Datemi un sacchetto di carta e vi porterò in tutto il mondo»

La Pasin Bags di Treviso capace di produrre fino a 50 mila sacchetti al giorno conta nel portafogli clienti i marchi ed eventi più pretigiosi
M. C. P.

treviso. Dieci anni di storia, una capacità produttiva che oscilla dai 20 ai 50mila sacchetti al giorno e una sensibilità in campo artistico e culturale a 360 gradi. Pasin Bags è l’azienda fondata da Massimo Pasin in via Sant’Antonino per rispondere ad un’esigenza costante delle aziende: quella di avere borse personalizzate in carta, tessuto e cotone, Pvc e Tnt, e plastica, per fiere ed eventi. Ma anche per veicolare i loro messaggi attraverso una bag che diventa strumento di comunicazione. Il primo messaggio lanciato dalle aziende negli ultimi anni è l’appello a rispettare l’ambiente.

«Se fino a tre anni fa il 30 per cento delle borse ci venivano richieste in plastica, ora la percentuale è scesa sotto il 15 per cento», spiega Pasin, che ha fondato la sua azienda dopo 14 anni di esperienza direzionale nel settore, arrivando a produrre 3,5 milioni di bags all’anno. «Il 65 per cento delle borse che consegniamo sono in carta, il 20% in cotone. Il ricorso alla plastica continua a diminuire anche nei mercati esteri tra cui la Germania, che sta abolendo la plastificazione».

Pasin Bags, pur avviando la sua attività in un periodo difficile per l’economia, è riuscita a conquistarsi una nicchia di mercato. «Ma lavoriamo per trovare sempre nuove nicchie», precisa Pasin. Dal salone del mobile, dove segue 16 clienti alle più importanti fiere del food, alle fiere del fashion system, come Pitti, Pasin Bags segue aziende di tutti i settori. Le bags trevigiane arrivano anche ai tornei di tennis a Rolland Garros, girano al Salone del Libro e nelle più svariate manifestazioni. Il primo mercato è quello italiano, che copre una fetta del 70 per cento, circa il 13% della produzione è destinata alla Svizzera, un’altra quota va in Austria e in Germania. 9 i dipendenti fissi con un indotto di 40 collaboratori. Tra le peculiarità, l’azienda ha istituito il Premio Pasin, giunto alla quarta edizione, borsa di studio per i giovani talenti della musica classica, i cui selezionati interpreti si esibiscono in diretta streaming nella sede aziendale. Ma anche la pubblicazione del libro “My name is bag” di Mattia Conti, vincitore del Premio Campiello Giovani. — M. C. P.

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