Dario: i controlli ci sono, non li fa Sigma
Il direttore contrattacca: gli accertamenti sui flussi di denaro sono serrati

Eugenio Pozzo a fianco figlio Marco A sinistra Loredana Bolzan e Caludio Dario
«E' falso dire che l'azienda non ha ancora attivato sistemi d'allarme. E' vero invece che i controlli non sono più affidati a Sigma, ma ad un'altra società». Questa, in sostanza, la risposta del direttore generale dell'Usl 9, Claudio Dario, alle affermazioni fatte giovedì in aula da Eugenio Pozzo, ex presidente della Sigma Informatica, società che fornisce all'azienda sanitaria il software per la gestione delle paghe e che, con l'Usl 9, ha un contenzioso in sede civile.
L'ombra dello scandalo Bolzan continua ad inquietare i vertici dell'azienda sanitaria trevigiana. E ora che il processo al suo clan è iniziato, le polemiche si trasferiscono nelle aule tribunale, dove tutti i protagonisti della vicenda saranno chiamati a testimoniare di fronte ai giudici. La sfilata è iniziata giovedì mattina con Eugenio Pozzo, ex presidente di Sigma, il cui software era stato giudicato «perforabile» dalle commissioni istituite dall'Usl 9. E Pozzo non ha usato giri di parole: «L'azienda sanitaria - ha detto in aula - sui pagamenti dei medici convenzionati non ha mai attivato le soglie di attenzione che fanno scattare gli allarmi. Nemmeno dopo il caso Bolzan. E' l'unica Usl del Veneto a non averlo fatto». E la replica dell'azienda sanitaria non si è fatta attendere. Ieri, a margine di una conferenza stampa, il direttore generale Claudio Dario ha fatto sapere il suo pensiero. «Non è vero che a tutt'oggi l'azienda sanitaria non abbia attivato sistemi di verifica e di allarme nei procedimenti di pagamento agli specialisti ambulatoriali interni - afferma il manager - dalla scoperta degli ammanchi per il noto caso di peculato, infatti, l'azienda ha proceduto ad organizzare una rete di verifiche e di rilevazione di eventuali anomalie con un primo livello negli uffici ed un secondo livello espletato dalla specifica società costituita ad hoc "Nove Servizi". Questi controlli sono tutti documentabili nei nostri uffici». Dario comunque vuole anche entrare nel merito di Sigma. «Vero è - sottolinea il direttore generale - che a fronte dei problemi riscontrati dalle commissioni, della evidente criticità dei rapporti con Sigma e dell'attuale contenzioso con essa in sede civile si è preferito procedere a controlli esterni al sistema informatico ed indipendenti dal fornitore. Se il servizio fornito da Sigma è una cassaforte (come detto da Eugenio Pozzo in aula giovedì mattina ndr) lo stabilirà il giudice in base alle perizie che i tecnici nominati dal tribunale stanno espletando in queste settimane. Queste precisazioni sono doverose per amor di verità, senza andare oltre per rispetto ai procedimenti in corso». C'è da scommettere che ora, dopo ogni udienza, ci saranno polemiche incrociate tra tutti i protagonisti di questa vicenda. In attesa del giorno clou, quando andrà a testimoniare la stessa Loredana Bolzan, la donna che è riuscita a sottrarre dalle casse dell'Usl 9 oltre 4 milioni di euro e che è già stata condannata a undici anni di reclusione con il rito abbreviato.
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