Dalla Sicca all’Iveco, storie di operai e tram
VITTORIO VENETO. Dalla Sicca di Vittorio Veneto sono usciti 26 mila veicoli, tram, autobus, pullman. L’ultimo telaio è stato fabbricato nel 2007. Da allora è subentrata l’Iveco che fabbrica componentistica militare, per lince e camion, la cui qualità ha fatto vincere importanti commesse, dalla Russia alla Francia: Se c’è una città in Italia dove i più si augurano che il Governo non tagli le spese militari, questa è Vittorio Veneto. L’Iveco, fra l’altro, è una delle poche industrie che ha assunto anche in tempo di crisi. Tra ieri ed oggi, la storia della Sicca ed il presente ed il futuro dell’Ivecco sono stati ricordati in diversi momenti, di festa e di cultura, ai laghi Blu sul Fadalto, per iniziativa dell’assessore Bruno Fasan. Walter Fiorot, 31 anni da operaio e da capo alla Sicca, ha presentato, commosso, un volume su questa azienda, che lui ed i compagni oggi in pensione vorrebbero pubblicare, ma per il quale non trovano ancora i fondi. «Tra il 1945 ed il 2007 sono transitati, per questo sito produttivo, ben 3000 fra operai ed impiegati». Oggi gli addetti all’Iveco sono un centinaio, ai tempi d’oro dell’industria fondata da Vittorio Armellin erano 360. Anche Toberto Armellin, figlio di Vittorio, ha partecipato all’evento. Non sa se essere commosso o arrabbiato. «Oggi in Italia non c’è sostanzialmente più nessun produttore di corriere, di autobus. Il governo non ha risorse da spendere su questo versante. Il cuore davvero piange quando pensiamo al nostro, glorioso passato». Armellin ricorda di quanto fossero bravi i “battitori” della Sicca, quelli, per esempio, che riuscirono anche a costruire un’ l’Alfa Romeo da corsa in alluminio per la coppa Dolomiti. Armellin non ha dubbi sul fatto che anche l’Iveco, sull’onda della Sicca, possa raggiungere traguardi importanti, consolidando la sua presenza a Vittorio Veneto in fatto di produzione e di occupazione. Basti dire che in tempi di crisi come questi all’Iveco si lavora anche il sabato (lavoro straordinario, s’intende). Ancora per oggi piazza del Popolo farà da cornice al tram n.2 realizzato dalla Sicca. Sono andati a prenderselo alcuni lavoratori a Bolzano. «Il prossimo anno arriverà il primo veicolo sfornato da questa azienda. E siccome la città è stata prima anche nella lavorazione delle lane e nella fabbricazione di biciclette, con la Graziella, dovremmo saper creare», conclude Fasan, «momenti di magia per questi settori, come abbiamo fatto con la Sicca».
Francesco Dal Mas
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