Dal Cin apre le porte al colosso “Dipo”

Accordo fatto a San Fior con il marchio austriaco del colosso Rutar: apre tra pochi mesi il secondo punto vendita d’Italia
Di Diego Bortolotto

SAN FIOR. I Dal Cin avrebbero voluto esportare la loro attività in Austria, per salvarla, abbattendo i costi, la pressione fiscale e non aver più a che fare con la "politica italiana". Saranno invece l'Austria e l'imprenditoria della Carinzia ad arrivare a San Fior. Rutar Group, colosso nel settore del mobile e dell'arredamento, ha concluso un accordo per aprire una filiale all'interno dello stabilimento Dal Cin abbigliamento. La società è considerata l'Ikea d'Austria, anche se il fondatore e presidente, Josep Rutar, non gradisce il paragone con gli svedesi. «Abbiamo filosofie diverse», ha sempre spiegato. La società ha già incontrato l'amministrazione comunale sanfiorese, la quale ha espresso soddisfazione, poichè così vi saranno nuove opportunità di lavoro. Sono previsti tra i 40 e 50 dipendenti, nel negozio che sarà a marchio "Dipo". «Rutar Group», questo è l'annuncio pubblicato per la ricerca di personale, «ha costruito il proprio successo grazie a una strategia chiara che mette al centro la soddisfazione del cliente raggiunta attraverso la professionalità dei collaboratori». I colloqui sono già a iniziati e sono in via di definizione le assunzioni. Gli annunci individuano Conegliano come città, ma il negozio sarà situato a San Fior in via Europa. Dipo aprirà nei primi mesi del 2017, forse già a febbraio. Sarà il secondo punto vendita in Italia, dopo quello inaugurato a giugno a Tavagnacco di Udine. La superficie dello stabilimento è di circa 7 mila metri quadrati. Rutar group nacque nel 1961 a Eberndorf. Conta 14 grandi negozi tra Austria e Slovenia, 100 milioni di fatturato annuo e oltre 800 dipendenti. E' socia di Union, uno dei più grandi gruppi d'acquisto europei che fattura 4 miliardi. Quando Giuliano Dal Cin lo scorso anno annunciò a malincuore la chiusura della storica azienda di famiglia, disse che, se avesse potuto, si sarebbe trasferito in Austria. «Il Paese Italia si è impoverito, il potere d'acquisto è crollato, la colpa è della politica, della pressione fiscale elevata, in Italia è impossibile continuare», aveva detto l'imprenditore sanfiorese, «andrei subito in Austria, ma non possiamo trasferire lì il nostro capannone». La sua è stata quasi una profezia, con la differenza che è stata l'Austria, la Carinzia, a fare acquisti in Italia e in Veneto. La grande catena d'arredamento punta a conquistare una fetta di mercato nel nord Italia, nel settore dell'arredamento. Il punto vendita di San Fior rappresenta il prossimo investimento.

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