Da Regina a Maria Luisa, i misteri di Marca

Regina Peruzza aveva 47 anni, una tabaccheria in centro a Mareno, una casa a Ponte della Priula, un marito che adorava. Un killer, il 30 gennaio di 24 anni fa, la uccise con due proiettili calibro 7,65, all'interno del suo negozio. Gli inquirenti indagarono a lungo, ma l'assassino non fu mai trovato. Un omicidio impunito, il suo. Come quello delle altre due donne morte nel gennaio del 1991. Il giorno 2 il cadavere di Vanda Fior, analista trentaduenne, fu trovato nel garage della sua casa a Caerano. La donna aveva un piccolo foro alla tempia sinistra e numerose lesioni in tutto il corpo. Un caso oscuro, quello di Vanda: non fu neppure chiarito se fosse morta per un incidente o se invece qualcuno l'aveva uccisa. Il 29 gennaio, all'interno della sua pasticceria di Roncade, fu ammazzata con 20 coltellate al seno Sandra Casagrande, 44 anni. Fin dall'inizio fu chiaro che si trattò di un delitto passionale: gli investigatori perquisirono le case di dieci uomini, ci fu un sospettato, ma nessun indagato. Infine, il 30 gennaio, l'esecuzione a colpi di pistola di Regina Peruzza. In questo caso ci fu un indagato: un siciliano emigrato in Lombardia, sospettato di essere l'esecutore materiale del delitto. Una perizia balistica lo scagionò. L’anno precedente, il 16 agosto del 1990, la morte di Maria Luisa De Cia, trovata uccisa tra i boschi del Primiero. La donna, originaria di Sovramonte e residente a Cornuda, aveva allora 28 anni. Dopo anni e anni di indagini, solo indizi (era stato indagato e poi prosciolto un imprenditore di Montebelluna) ma mai una prova. Sulla morte di queste quattro donne resta solo un enorme alone di mistero.
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