Da Castelfranco a Roma: 700 chilometri a piedi per incontrare il Papa

CASTELFRANCO. A piedi fino a Roma, nella speranza di incontrare Papa Francesco. A compiere questo lungo cammino, a metà tra il pellegrinaggio e l'impresa sportiva, sarà Serena Barban, 35enne castellana, figlia dei gestori dell'agriturismo Dal Moro a Treville (dove lavora anche lei). Laureatasi in sociologia con una tesi sul Cammino di Santiago, la sua prima impresa sportiva, sta svolgendo ora il corso di laurea magistrale in Scienze delle Religioni a Ca’ Foscari di Venezia. Il 10 agosto partirà alla volta di Roma e il Vaticano. Un cammino di 700 km che lei stessa spiega così.
«A spingermi è la voglia di conoscere e di toccare, in questo caso con i piedi, le vie che ancora nel Medioevo spingevano molti pellegrini a intraprendere vie tortuose per arrivare a raggiungere il cuore del culto cristiano», illustra la sua impresa, «vorrei essere ricevuta dal Papa, gli sto per mandare una lettera scritta a mano. Comincerò la mia esperienza percorrendo il cammino di Sant’Antonio passando per Padova fino ad arrivare a Bologna. Da Bologna continuerò per la Via degli Dei, che mi dicono sia fantastica, per poi incrociare la via Franchigena che mi porterà a Roma. Un anno fa ho percorso tutto il cammino francese diretta a Santiago de Compostela, un’esperienza indimenticabile. Ora mi sono detta perché non percorrere le vie italiane cercando di paragonare i due pellegrinaggi? È quello che mi prometto di fare nei giorni che verranno intervistando anche le persone che cammineranno al mio fianco». Nel percorso che dovrebbe durare dalle due alle tre settimane, sarà accompagnata da un amico.
Nello zaino solo lo stretto indispensabile per un viaggio quanto più leggero possibile. «Dopo l’esperienza vissuta l’anno scorso cercherò di minimizzare il peso, quindi un pantaloncino corto e uno lungo, tre magliette con manica corta, quattro paia di calzini un po' di biancheria. Tutte cose veloci da lavare e asciugare, scelta fondamentale per cambiarsi ogni giorno e asciugare durante la notte. Poi un sacco a pelo e materassino. Spero che il mio cammino sia d’esempio per molti giovani che vogliono ritrovare se stessi e conoscere le tradizioni religiose del nostro magnifico paese. Possiamo cambiare le cose se vogliamo l'importante è crederci sempre".
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