Crisi senza fine: la Sangalli è in vendita

Susegana, la famiglia disposta a cedere il 58% della holding del vetro: pesa un’esposizione debitoria da 140 milioni
Di Fabio Poloni

SUSEGANA. Sangalli in vendita: la famiglia è disposta a cedere il 58% della holding trevigiana del vetro. Contestualmente è pronto un piano di concordato che prevede la liquidazione della Sangalli Vetro Manfredonia di Sant’Angelo (Foggia), mantenendo in vita la Sangalli Vetro a Porto Nogaro (Udine). La proprietà «si è dichiarata disposta a valutare la possibilità di una cessione di tutte le aziende del gruppo».

A mali estremi, estremi rimedi. Sono queste le uscite di emergenza ipotizzate dai vertici della Sangalli per districarsi dalla profonda crisi di mercato e finanziaria (esposizione debitoria per circa 140 milioni di euro) che ha investito la società per azioni con quartier generale a Susegana. La questione è stata al centro dell'incontro che si è tenuto mercoledì a Roma nella sede del ministero per lo Sviluppo economico. Erano presenti le autorità locali pugliesi (Regione e i tre Comuni che ospitano gli stabilimenti nella zona) e i sindacati, oltre ai rappresentanti del Mise. Il verbale di riunione cristallizza una situazione drammatica, soprattutto dal punto di vista occupazionale: «L’azienda», si legge, «ha illustrato un piano concordatario non ancora presentato all’autorità giudiziaria, che prevedere la liquidazione della Sangalli Vetro Manfredonia a Sant’Angelo (Foggia), mantenendo in vita la Sangalli Vetro Magnetronico e Vetro Satinato a Sant’Angelo e la Sangalli Vetro a Porto Nogaro (Udine). Il piano prevede l’acquisto della quota del 58% della holding ad oggi di proprietà della famiglia Sangalli da parte di un terzo soggetto imprenditoriale, probabilmente una newco».

Un passo indietro deciso e decisivo, insomma, per la famiglia che ha dato il proprio nome all'azienda. A Roma c'era Giacomo Sangalli, che con il fratello Francesco ha raccolto due anni fa l'eredità del padre, Giorgio, che ha tenuto per sé solo la carica di presidente onorario. La exit strategy però non è piaciuta alle organizzazioni sindacali, che hanno espresso una valutazione molto critica del piano presentato. I sindacati hanno chiesto alla famiglia «di fare un passo indietro per permettere la ricerca di altre soluzioni e la successiva cessione a un altro investitore».

Anche l’assessore al lavoro della Regione Puglia, Leo Caroli, ha chiesto all’azienda di «rivedere il piano e di lavorare insieme alle istituzioni territoriali e nazionali per trovare una soluzione condivisa per la continuazione delle attività e la conservazione dell’occupazione di tutte le aziende del gruppo», garantendo «la disponibilità a supportare con finanziamenti eventuali nuovi progetti imprenditoriali di salvataggio delle aziende sul territorio».

Sullo sfondo il timore è che possa crollare tutto il castello, e che tentare di cedere un solo ramo produttivo possa non bastare. «Il pesante indebitamento che grava sul Gruppo Sangalli mette a rischio l’occupazione di tutti gli addetti del gruppo», ha sottolineato il responsabile ministeriale presente al vertice, e «il piano di salvataggio presentato dall’azienda non prospetta una soluzione per tutte le aziende del gruppo e per i loro addetti, bensì solo il sacrificio di uno stabilimento, con gravi costi per il territorio, senza offrire prospettive concrete per il futuro delle restanti».

Dopo una «pausa di riflessione» l’azienda si è dichiarata «disposta a valutare la possibilità di una diversa soluzione concorsuale che non sacrifichi nessuna azienda del gruppo ma che abbia come obiettivo la cessione di tutte le aziende». Si torna a roma giovedì 15: potrebbe essere il giorno delle decisioni definitive.

Il gruppo Sangalli, con sede amministrativa e direzionale a Susegana, comprende quattro stabilimenti produttivi in Italia, tre dei quali Monte Sant’Angelo (Foggia): la Sangalli Vetro Manfredonia con 198 addetti, la Sangalli Vetro Satinato con 15 addetti e la Sangalli Vetro Magnetronico con 26 addetti. C'è poi lo stabilimento a San Giorgio Nogaro, in provincia di Udine, con 140 addetti.

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