Covre: «Unindustria ha ragione: Da Re e Lega demagogici»
Elezioni e promesse dei partiti, l’ex sindaco attacca «Carroccio snaturato e anacronistico, le imprese hanno dato»

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« Sto con la presidente Piovasana, Da Re, per quanto in campagna elettorale, non sfugge alla troppo facile demagogia» .
Bepi Covre, espulso dalla Lega che dopo anni di posizioni eretiche non ha gradito il sostegno dell’ex onorevole e sindaco di Oderzo al referendum istituzionale renziano, prende posizione nello scontro seguito alle dichiarazioni della presidente di Unindustria Treviso, Maria Cristina Piovesana. L’imprenditrice non aveva gradit o «questa campagna elettorale di chi promette di tutto, dimenticandosi vincoli di bilancio e debito pubblico». E ancora: «Si parla alla pancia degli elettori solo per raccattare voti, nessuno dice che i sacrifici vanno fatti ancora. Mi spiace vedere gente illusa».
Le aveva risposto il segretario
nathional
del Carroccio, Toni Da Re («Piovesana pensi ai contratti degni di questo nome nelle aziende, gli imprenditori pensi no a non delocalizzare»).
Covre punzecchia Da Re: «Vede l’impresa veneta come soggetto decontestualizzato dalla competizione economico internazionale nel quale, soprattutto l’impresa veneta campione in export, deve agire e confrontarsi ogni giorno; sostiene Covre, «quando Da Re chiede alle imprse di “garantire sicurezza economica, stipendi dignitosi, contratti a tempo indeterminato, sicurezza per accedere a mutui e rimettere in moto il mercato interno”, fa il demagogo, perché in questi anni di crisi profonda le imprese hanno fatto esattamente quel che auspica Da Re: sopravvivere per garantire tutto questo, per di più in un contesto sempre più difficile per condizionamenti interni ed esterni»
L’ex leghista ricorda a Da Re che «non è Unindustria Treviso che può farsi le leggi, nè rivendica di uscire dall’Euro, come invece anacronisticamente e in solitaria follia predica la Lega, ora che anche i grillini ci ripensano» E Covre sottolinea come «Unindustria non sostenga la
flat tax
al 15%, visto il debito pubblico», e che «Non è Unindustria che rimette in discussione l’Europa, caso mai la vuole ripensare ed aggiornarne gli obiettivi».
Ultimo siluro alla Lega: «Ai miei tempi», rileva Covre, «la Lega sosteneva il sistema produttivo del Nordest: da lì proveniva e gli obiettivi federalisti, condivisi dagli imprenditori, erano portati avanti politicamente dalla Lega. Ora la Lega si è snaturata perseguendo mire di governo nazionale, perdendo la specificità per cui è nata». Infine, Covre definisce «migliore» la proposta Berlusconi: una flat tax al 23-24%.
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