Covid point paralizzati dal boom contagi, per gli studenti il tampone si fa in Comune

Primo esperimento a Zero Branco, ma molti altri comuni sono pronti ad aderire per ridurre le code ai Covit point come quello della dogana a Treviso

TREVISO. Al via il 31 dicembre il “tampone in municipio” per gli studenti che devono sottoporsi al test per l’uscita dalla quarantena. Protagonista dell’iniziativa è il Comune di Zero Branco che dalle 8 alle 11 ha accolto nella sala consiliare una task force di medici volontari per l’effettuazione dello screening a due classi di studenti e un gruppo di famiglie.

Soddisfatto il sindaco Luca Durighetto: «Il nostro Comune, con dipendenti e amministratori, in particolare l’assessore Lucia Scattolin, sostenuto dal volontariato ed in sinergia con la nostra azienda sanitaria, è in grado di far partire un progetto che si pone un doppio obiettivo: da un lato supportare il lavoro degli operatori del centro tamponi della Dogana e di Casier, nell’ultimo periodo davvero sovraccaricati, dall’altro di poter offrire un vero e proprio servizio - in certi casi un sollievo - a tante famiglie e giovani alunni del nostro Comune».

L’Ulss 2 ha fornito i macchinari per la refertazione dei campioni, mentre il Comune ha messo a disposizione gli spazi e individuato un team di sei infermieri e due medici volontari, provenienti dal territorio comunale, incaricati di fare i test. A coordinarli oggi il dottor Roberto Rigoli, già primario della microbiologia di Treviso ora direttore del sociale insieme ai colleghi Stefano De Rui e Nicoletta Santoro. «Partiamo con il progetto pilota a Zero Branco» conferma il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi «ma stiamo ragionando con tutti i sindaci della Marca per poter rendere questa formula capillare. So che molti Comuni si stanno già interessando per attivare il servizio».

Arrivano segnali incoraggianti dalla conferenza dei sindaci guidata da Paola Roma, sindaca di Ponte di Piave. «Abbiamo già presentato ai sindaci questa sperimentazione e le adesioni saranno su base volontaria, ne abbiamo già qualche decina. Si tratta di un’iniziativa per andare incontro ai nostri concittadini più piccoli e non far fare lunghe code ai genitori» dice Roma. Se l’operazione “tampone in municipio” dovesse decollare con un ampio consenso l’azienda sanitaria riuscirebbe ad alleggerire la pressione sui suoi Covid Point, arrivati a somministrare 12 mila tamponi al giorno, con file interminabili di utenti in attesa e operatori sanitari allo stremo.

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