Corteggiata sui social da falso carabiniere va a “Chi l’ha visto?”

«Per mesi abbiamo chattato, lui sapeva tutto di me Poi ho scoperto che il profilo era falso. E ho avuto paura»

Era un uomo fantastico, peccato non sia mai esistito. Mercoledì sera su «Chi l’ha visto?» il giornalista Ercole Rocchetti ha raccontato la spirale di truffe nella quale è stata inghiottita Laura Albanese, trevigiana di 45 anni. Matteo Nava di Sassari, conosciuto in un gruppo chiuso Facebook, le aveva promesso che insieme avrebbero cambiato vita. Presentandosi come affermato carabiniere, la donna non si era più di tanto insospettita quando lui le aveva dimostrato di sapere dove abitava, cosa faceva e molto altro. Ogni volta che dovevano incontrarsi, a lui però gliene capitava sempre una.

«Volevo vedere chi avevo davanti» racconta la donna. Alla fine del carabiniere Matteo Nava non è rimasto nulla e le immagini del suo presunto ritratto sono in realtà solo scatti rubati dai profili di altri. Furto di identità in rete, stalking e plagio sono solo alcuni dei reati in ballo di una vicenda che ricorda quanto la rete possa essere una trappola.

Tutto inizia qualche mese fa, quando il signor Nava chiede di entrare in un gruppo chiuso Facebook, riservato a chi soffre di una malattia cronica autoimmune (rettocolite ulcerosa). L’uomo conquista tutti con le sue competenze. In più racconta che gli è appena morta la sorella, postando foto su foto di una persona che invece è viva e vegeta, all'oscuro di come venivano usati i suoi scatti. «Ho deciso di raccontare tutto perché non voglio che succeda ad altre persone e voglio sapere chi è quell’uomo» spiega la donna. « Io do l’amicizia su Facebook soltanto a chi conosco, ma in questo caso era uno del gruppo. Di sicuro ha influito il suo presentarsi come carabiniere».

Il corteggiamento inizia quando la fotografa Clara De Marchi, anche lei nel gruppo chiuso, pubblica un libro di donne che soffrono di questo disturbo (Women Fighters). L’uomo inizia a corteggiarla, scopre che Albanese è un’ottima illustratrice e si dimostra il suo più grande fan. «Ero in una fase della mia vita difficile, non mi ero resa conto che mi voleva sotto il suo controllo» prosegue. «Alternava momenti di gentilezza ad altri di possessività estrema, fino a voler sapere in ogni momento cosa facevo». Tra i due c’è molta intesa, ma lui rimanda sempre gli appuntamenti. «Ho iniziato a insospettirmi» racconta la donna. «Ho scoperto che aveva altre storie in parallelo, ma che nessuno lo aveva mai visto. Poi mi hanno detto che non risultava nessun carabiniere con quel nome». A quel punto Albanese capisce: nessuna sorella morta, codice fiscale falso, ma soprattutto inizia ad avere paura: com’è possibile che questa persona sappia tutto di lei? Si rivolge ai carabinieri di Montebelluna e lo denuncia, ma prova anche con «Chi l’ha visto?». Le indagini proseguono. Nel frattempo Rocchetti scopre a chi sono state sottratte le foto: un impiegato di Sassari ex modello, sconvolto quando vede che le foto sue e della sua famiglia venivano usate da uno sconosciuto. Dell’identità di chi sta tessendo la rete virtuale, non c’è però ancora nessun nome.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso