“Corri in rosa”, non solo gioia saccheggiate le auto delle atlete

SAN VENDEMIANO. Il grande successo della “Corri in rosa” è stato in parte rovinato dai “topi d'auto”, che hanno fatto razzia sulle vetture posteggiate vicino agli impianti sportivi. Mentre più di 6 mila donne stavano correndo per l'associazione Fiorot e la prevenzione del tumore al seno, i ladri hanno spaccato decine di serrature e vetri. C'è il sospetto che abbiano usato anche un dispositivo che neutralizza le chiusure centralizzate. Il tam-tam su Facebook è rimbalzato in tempo reale, ancora prima delle denunce alle forze dell'ordine, per cercare di bloccare e individuare i malviventi. Il servizio d'ordine era elevato, anche perchè all'evento è giunto Luca Zaia. Il selfie del governatore alla partenza è diventato virale su internet. Ma la presenza di agenti non ha fatto desistere i malviventi. «Attenzione ragazze», ha scritto Monica Pamio, giovane jesolana, sul gruppo dell'evento ufficiale di Corri in Rosa. Erano le 12.03, la manifestazione era appena conclusa. «Mentre si correva per una buona causa», ha allertato le altre podiste, «c'era chi apriva le macchine per rubare, ho trovato la macchina aperta e tutto sottosopra». A San Vendemiano non esiste un grande posteggio, così, con il grande afflusso di persone, c'è chi ha lasciato la vettura dove ha trovato spazio. I ladri hanno preso di mira una serie di vetture posteggiate lungo le strade, rubando di tutto. «È successo anche a noi», conferma Alessia Vanzetto di Farra di Soligo, «la Multipla era posteggiata dietro gli impianti sportivi. Ci hanno portato via la borsa con i vestiti». L'organizzazione ha trovato dei borsoni gettati nei fossati. I ladri, dopo aver frugato, si sono sbarazzati di ciò che non gli interessava. «Io avevo lasciato l'auto dietro lo stadio e non ho capito come hanno fatto», racconta Silvia Bottosso, «la mia auto era tra le ultime e i carabinieri mi dicevano che i ladri hanno dei dispositivi con cui riescono ad aprire e sbloccare gli antifurti». I danni per ogni auto ammontano ad alcune centinaia di euro. «È successo anche a me», dice Christine Gaiotti, «parcheggiato dietro gli impianti sportivi, ma in macchina non avevo lasciato niente». La Corri in rosa è un evento collaterale alla Treviso Marathon. La seconda edizione ha avuto una partecipazione oltre le aspettative. Sei mila donne sono arrivate da tutto il Veneto e dal Friuli, per sensibilizzare alla prevenzione dei tumori. «A noi hanno rotto il finestrino», testimonia la pordenonese Selena Lucito, anche lei ha denunciato il fatto ai carabinieri, «ma non avevamo nulla di valore, solo un borsone con il cambio». La corsa è stata un trionfo, invece qualche delinquente ha approfittato del grande afflusso. «È stata una bella giornata», spiega Luca Moro, marito di una delle partecipanti, «peccato che al ritorno abbiamo trovato una brutta sorpresa: macchine aperte e finestrino rotto».
Diego Bortolotto
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