Coronavirus e stop ai voli: trevigiani bloccati alle Canarie, dai Pinarello ai “Los Perdidos”

TREVISO. Quelli che... non riescono a tornare a Treviso, come canterebbe il grandissimo Enzo Jannacci. Gli aerei li hanno portati in giro per il mondo, a febbraio, ma ora rientrare è diventato un rebus, fra voli cancellati, aeroporti a mezzo servizio o chiusi come il nostro “Canova”. Succede ad esempio alla famiglia Pinarello. A Ida, vedova di Nani, di 86 anni, e con lei alla figlia Carla, alla nipote Chiara con i suoi tre figli e alla famiglia dell’altro figlio Nicola, la moglie Rebecca con due figli anch’essa.
Tutte le donne del “ramo” sono bloccate a Las Palmas alla Canarie. Gli uomini erano rientrati ai primi di marzo – Roberto Della Pietà consorte di Carla, il figlio Nicola Della Pietà Pinarello e il genero Alberto – con un volo Iberia su Venezia via Madrid. Quello che non hanno più trovato le donne della dinasty causa coronavirus. E da una settimana esatta sono ferme nell’arcipelago, in un albergo resort. Condizione invidiabile, ma forse non adesso, tra la voglia di tornare che ti divora e l’ansia per una Treviso zona protetta e blindata.
«Ci sarebbero voli riprogammati, ma poi vengono via via cancellati, e questo complica anche ogni previsione», fanno sapere i familiari, «nemmeno la Farnesina e il consolato italiano stanno riuscendo a dare risposte certe» Di fatto si vola poco anche su altri scali. C’è chi, dalla Spagna, è rientrato con voli su Svizzera o Francia e successivi viaggi in auto; chi con una nave; ma c’è lo spettro di quarantene, ben oltre il termoscanner agli aeroporti.

Altra storia, e ci spostiamo a Lanzarote, quella dei “Los Perdidos”. Cosi si sono ribattezzati cinque ragazzi trevigiani – Federico Agnoletto, di 25 anni di Treviso; Alberto Spessotto, 23 di Casier; Gianandrea Cavallin di Treviso, 22; Giordano Sartorelli 22 di Silea; Nicolò Bovinelli, 22 di Treviso – e due milanesi, i 23enni Alessandro Fiorentino e Mattia Longobardi.
stop di RyanAir
Sono bloccati da giovedì, da quando Ryanair ha cancellato il loro volo di rientro su Treviso. Forse potranno farlo fra un mese. E i sette hanno girato un video per raccontare la strana situazione, con filosofia e ironia, diventando anche piccole star (la tv iberica li ha intervistati due volte). E sull’isola sarebbe scattata pure una gara di solidarietà per aiutarli nei pernottamenti e nell’aiuto finanziario.

Sarebbero dovuti ripartire due giorni fa, adesso per loro c’è la concreta possibilità di un imprevisto mese fuori porta, un inatteso letargo atlantico per svernare in attesa che l’emergenza finisca. Raccontano che il sito della Farnesina conferma l’operatività dei voli dalla Spagna all’Italia – quasi una beffa – mentre Ryanair è stata molto esplicita: «Ci hanno detto pala pale che tutti gli aerei a disposizione sono pieni per almeno quattro settimane verso qualsiasi destinazione del sud Europa. E non sappiamo più cosa fare».
Consolati e Ministero? «Non ci sono alternative, dovremmo pagarci l’eventuale viaggio di ritorno, semmai trovassimo un mezzo». E intanto, su Instragram (@_losperdidos_) raccontano l’esperienza. «In attesa di poter riabbracciare le nostre famiglie». —
A. P.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso