Consumi presunti, stangata Ascotrade

Reclami e rabbia contro le fatture invernali del gas. Conteggiate spese da capogiro. «Pago, e non ho mai riscaldato»

 Da Trevignano a Ponzano, dalle villette agli appartamenti, dai single alle famiglie numerose. Contro le prime fatture invernali del gas firmate da Ascotrade si sta formando un fronte compatto ed eterogeneo.

Per tutti la stessa ragione di rabbia: i consumi presunti del periodo invernale, quelli calcolati sulla base di un consumo di picco dell’anno precedente e fatturati oggi dal gestore senza leggere il contatore ma «in previsione» di un identico sfruttamento della rete. In alcune famiglie sono arrivate bolletta da capogiro, centinaia di euro da pagare in unica soluzione, fatture grandi come mezzo foglio di quaderno ma capaci di far vacillare un bilancio familiare.

I primi a fare le spese della rabbia degli utenti sono stati alcuni addetti al servizio clienti, Altre vittime sono stati invece gli addetti alle letture dei contatori, quelli arrivati nelle abitazioni dopo la posta. Anche in redazione, decine di chiamate: «Non è possibile – lamenta un utente di Vedelago – la bolletta prevede che io abbia raggiunto consumi ben lontani da quanto riporta il mio contatore. Parliamo di qualche centinaio di metri cubi». Ad aver segnato la differenza tra vecchi consumi e nuove bollette pare siano stati soprattutto due fattori: la crisi (che ha indotto molte famiglie a risparmiare qualche grado in casa) e un inverno sostanzialmente meno rigido rispetto all’anno passato (almeno nelle ore diurne).

Il sistema di fatturazione preventiva, quindi, ha fatto sostanzialmente fede su valori più alti. Certo, di qui all’estate scatteranno i conguagli e gli sgravi compensativi, ma in tempi di difficoltà economiche e portafogli più fini del normale molti avrebbero preferito risparmiare ora.

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