L’incendio, la chiusura e otto mesi di esilio: ora il consultorio trasloca al Ca’ Foncello

Ultimato il trasloco della storica sede di via Montello, in un’area del padiglione di fianco al Ca’ Foncello sono stati investiti 800 mila euro. Il dg Benazzi: «Struttura all’ospedale? È una logica di miglioramento dei servizi»

Valentina Calzavara
Il taglio del nastro del nuovo consultorio al Ca' Foncello
Il taglio del nastro del nuovo consultorio al Ca' Foncello

Il consultorio di Treviso ha trovato casa all’ospedale Ca’ Foncello. Ultimato il trasloco dalla storica sede di via Montello, tutti gli ambulatori sono stati trasferiti nel padiglione accanto all’ospedale. Un’area interamente restaurata dall’Ulss 2 con un investimento di 800 mila euro.

Si scrive così una nuova pagina per i servizi consultoriali e dell’età evolutiva del capoluogo, che ogni anno seguono circa cinquemila utenti, tra i quali 207 adolescenti con disturbi evolutivi, stati d’ansia e disfunzioni del comportamento, isolamento sociale e disturbi dell’umore. Problematiche che sono in costante aumento, tanto che l’azienda sanitaria ha da poco assunto sei psicologi per rafforzare il team. La restante parte delle prestazioni del consultorio è invece rivolta a famiglie, bambini, genitori, sfiorando le quarantamila prestazioni annuali.

L’inaugurazione

«L’ospedale è un luogo aperto e protetto, dove è possibile dare una risposta tempestiva e coordinata alle problematiche che emergono. La scelta di portare il consultorio all’interno dell’area ospedaliera risponde a una logica di prossimità e miglioramento dei servizi» commenta il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi, replicando ad alcune voci contrarie alla nuova collocazione, per timore che il servizio possa perdere la sua neutralità di servizio sul territorio per la risposta ai bisogni psicosociali della popolazione.

Al taglio del nastro hanno preso parte il sindaco di Treviso Mario Conte; l’assessore al Sociale Gloria Tessarolo, il direttore dell’unità Infanzia, adolescenza, famiglia e consultori, Nicola Michieletto; insieme a tutta l’équipe del consultorio. Nel prendere la parola, il primo cittadino si è rivolto direttamente al personale: «Vorrei scusarmi con voi se non vi abbiamo messo sempre nella condizione di poter lavorare al meglio». Il riferimento è alle condizioni in cui versa la sede di via Montello, di proprietà del Comune e mai restaurata nell’arco dei suoi quarant’anni di apertura al pubblico.

Una condizione che nel 2025 era diventata ingestibile, tanto che ad aprile, dopo un incendio scoppiato nella stanza delle fotocopie, l’azienda sanitaria ha preso la palla al balzo, per individuare una nuova sede. Cosa ne sarà ora dello stabile di via Montello? Ca’ Sugana non si sbilancia, ammettendo che «potrà avere una destinazione sociale, ma sono al vaglio anche altre ipotesi».

Nuovi ambienti

Il nuovo consultorio dispone di due palestre per la psicomotricità, ampi ambulatori per le logopediste, una piccola biblioteca, le sale per i colloqui con gli psicologi, l’area per i corsi preparto e il supporto alle gravidanze fisiologiche.

Si entra dalla portineria Nord e si accede seguendo la segnaletica rosa, che indica il percorso E, fino al primo piano dell’edificio 11/B (che prima ospitava il reparto di neurochirurgia).

L’équipe consultoriale è formata da due ginecologi, otto ostetriche, due psicologi, tre assistenti sociali, tre educatori e un amministrativo. L’acceso al servizio è gratuito e prenotabile al numero 320 4353916. Ragazzi e ragazze dai 14 anni in su possono accedere per tutte le prestazioni sanitarie e psicologiche. 

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