Consorzio Prosecco Docg spaccato: verso il ballottaggio Adami-Giustiniani

Il predecessore di Nardi: «Serve rasserenare gli animi». Tra i candidati al cda Polegato (Astoria) e Isabella Collalto
Borin Conegliano Associazione di gestione delle Colline del Prosecco Giustiniani
Borin Conegliano Associazione di gestione delle Colline del Prosecco Giustiniani

PIEVE DI SOLIGO. Oggi pomeriggio la resa dei conti. L’assemblea dei soci del Consorzio Prosecco Docg Conegliano Valdobbiadene discuterà delle interpretazioni statutarie che hanno consentito alla nuova maggioranza di prevedere una futura governance non ipotecata dalle cantine sociali.

I DUE POSSIBILI SCENARI

Se la maggioranza degli oltre 250 delegati – appuntamento al teatro Careni di Pieve di Soligo alle 17.30 – darà ragione alla cordata formata da Giustiniani, Serena, e Drusian, il prossimo presidente potrebbe essere Lodovico Giustiniani di Borgoluce, che sta per lasciare la guida di Confagricoltura Veneto. Se, invece, le cantine sociali di Valdobbiadene, Soligo e Vittorio Veneto-Conegliano riusciranno ancora una volta a spuntarla potrebbero richiedere la mediazione di Franco Adami, predecessore di Innocente Nardi, presidente uscente, aprire una ‘finestra’ nelle candidature, eleggerlo nel prossimo cda (la futura assemblea è il primo ottobre) e poi proporlo alla presidenza. Tutti o quasi lo vorrebbero.

IL RUOLO DI ADAMI

«Per la verità nessuno me l’ha chiesto, è anche vero però – anticipa l’interessato – che ho dei gravosi impegni aziendali ed essendo già vicepresidente di Confagricoltura provinciale vorrei portare avanti in questa sede le opportunità, oltre che le problematiche, delle Denominazioni che insistono nel nostro territorio». Adami assicura già, però, tutto il suo impegno nella Commissione tecnica del Consorzio, che è la sede in cui si elaborano le proposte che il cda e l’assemblea sono poi chiamati a condividere. «C’è bisogno di una governance – afferma – che sia autorevole e che abbia visione. Ma che sia anche capace di considerare i soci come dei ‘fratelli’ e non come degli antagonisti. Fratelli – insiste Adami su questo concetto – che certamente avranno qualcosa di positivo da portare, anche se stanno dall’altra parte». Così Adami rivendica il massimo di dignità per il Docg, che pertanto deve recuperare la propria identità.

LA LISTA DEI CANDIDATI

L’ex presidente si dice ottimista circa il fatto che «quando gli animi si rilasseranno», sarà possibile ritrovare l’auspicata convergenza, «almeno sugli obiettivi essenziali». Ma chi sono i candidati al prossimo Cda (15 posti) che oggi verranno ufficializzati? Per i sei posti assegnati agli imbottigliatori sono in lizza Simone Cecchetto (Di Raio), Loris Vazzoler (S. Margherita), Giorgio Panciera (Carpenè Malvolti), Stefano Bottega (dell’omonima azienda), Giorgio Polegato (Astoria), Gianfranco Zanon (Valdo), Stefano Gava (Villa Sandi), Elvira Bortolomiol (omonima azienda), Gianluca Bisol (Bisol Desiderio), Francesco Drusian (omonima azienda). I candidati per i 5 posti destinati ai vinificatori: Ivo Nardi (Perlage), Grabriella Vettoretti (La Tordera), Franco Varaschin (Cantina Valdobbiadene), Giuseppe Collatuzzo (Conegliano Vittorio Veneto), Gianpiero Tittonel (Soligo), Giovanni Lisi (Ceviv), Norma Possamai (Dal Din), Federico Dal Bianco (Terre di Ogliano). Sei i candidati per i 4 posti assegnati ai viticoltori: Elena Moschetta (Biancavigna), Lodovico Giustiniani (Borgoluce), Cinzia Sommariva (omonima azienda), Giuseppe Carlet (Al Col), Marco Spagnol (Orazio Spagnol), Isabella Collalto (Conte Collalto).

LE SORPRESE

Molte le sorprese di questo elenco di 24 candidati a 15 posti. Tra gli imbottigliatori compare Giorgio Polegato, titolare della Astoria, ma anche presidente provinciale della Coldiretti, verso il quale potrebbero convergere le cantine sociali, qualora Franco Adami decidesse di non essere nella partita. Un’ulteriore novità è quella di Isabella Collalto, dell’azienda Conte Collalto, che partecipa accanto a Giustiniani, titolare di un’altra bella realtà dalle medesime radici, Borgoluce. Intanto il Comune di Farra di Soligo continua nell’azione di tutela e riconoscimento del valore delle sue “rive eroiche” e del prodotto che viene coltivato nelle colline iscritte nella Lista del Patrimonio Mondiale come paesaggio culturale. «La “vendemmia eroica” è parte della storia del territorio che sono stato chiamato a rappresentare» commenta il sindaco Mattia Perencin. —



© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso