Consorzio Piave, sconfitta storica per la Lega: Fantuzzi nuovo presidente

Le elezioni per la nuova giunta hanno visto Nicola Fantuzzi di FdI eletto presidente, battendo il leghista Giuseppe Romano: ecco cosa è successo 

Andrea Passerini

Erano le elezioni dei rappresentanti dei comuni per la nuova giunta del consorzio Piave, ancora non insediata. Si sono rivelate la bomba della politica trevigiana degli ultimi decenni. Lega sconfitta su tutta la linea, senza rappresentanti.

Attorno all’asse Coldiretti FdI (prenderanno nota Zaia, Caner e la Lega in Regione?) con il presidente Giorgio Polegato ed il segretario provinciale e meloniano Claudio Borgia, si sono coagulate quasi tutte le forze, dai Pd, ai civici di centro e di centrosinistra. E metà di Forza Italia che ufficialmente era con la Lega.

Risultato: il meloniano Nicola Fantuzzi, sindaco di SanPolo e astro emergente del partito, eletto presidente della consulta con 46 voti, avendo battuto alle urne il designato della Lega, Giuseppe Romano (sindaco di Vedelago, ma ancora più ex storico presidente del consorzio Piave, inviso al presidente di Coldiretti, Polegato). Solo 4 i voti per lui, 33 bianche e 2 nulle.

E con lui siederanno in giunta altri tre sindaci: Ombretta Basso (Riese, civica di centrosinistra), Mattia Perencin (Farra di Soligo, civico sui generis, è zaiano ma vicino a Fi e ora in feeling con FdI) e Paola Moro (Monastier, in bilico fra rete civica Vale e centrosinistra). Sconfitta la terna leghista, con Giuseppe Romano (Vedelago), Marco Donadel (Roncade) e Marco Turato (Pederobba).

Lega fuori dalla stanza dei bottoni. Cose mai viste, nella Marca, da almeno 30 anni. L’esito delle urne del consorzio Piave, ieri, è stato un autentico sisma politico sussultorio ondulatorio, cadendo pure nelle ore della massima tensione fra Lega e Fdi, da Roma a Venezia, sulle prossime regionali.

E la prima avvisaglia era stata la prima votazione, per il presidente dell’assemblea: Fantuzzi (45 voti), aveva battuto Stefania Golisciani (40).

«Di fronte ad un voto congiunto di Fratelli d’Italia con il Pd, mi chiedo se il centrodestra esista ancora in provincia di Treviso», dice a caldo Dimitri Coin, segretario provinciale della Lega, «e non posso che darmi una risposta: no. Tutto questo dopo che abbiamo sempre coinvolto tutti, anche nelle ultime elezioni di secondo livello, rispettando pesi e dignità. Prendiamo atto». In verità le ultime urne, ai comitati dell’Ulss 2, avevano già visto collisioni.

Franchi tiratori? Non in Lega. In teoria, l’asse Lega e Forza Italia avrebbe dovuto incassare 45 voti (38+7) ma è in casa berlusconiana che i conti non tornano. E se a la fine della convulsa mattinata esulta l’ala vicina a Cristina Andretta e a Fabio Marin, e non quella del segretario Fabio Chies, tutto pare chiaro.

Andretta, vedelaghese, espulsa dalla Lega perché avversaria del candidato Romano, si è presa una rivincita. Né Romano, molto vicino a Coin, era nome qualsiasi. La Coldiretti, su di lui, aveva posto il veto.

Polegato lo ha sempre considerato l’ispiratore della lista dei ribelli che alle urne consortili ha ottenuto il 33%, togliendo per la prima volta la maggioranza assoluta a Coldiretti. E Polegato aveva avvertito: «Con la lista Romano nessun dialogo», accusando l’ex presidente di «voler rientrare dalla finestra». Uno scontro personale che ha impedito ogni mediazione.

Fantuzzi, vincitore di giornata, parla da sindaco: «Nessun contro nessuno, e nessuna bandierina colorata», premette, «ma la vittoria del dialogo e del confronto tra i sindaci su visioni condivise nella rappresentatività dell’intero territorio, per far funzionare in maniera efficiente un sistema importante, e far fronte ad eventi atmosferici rilevanti e ai cambiamenti climatici. Noi amministratori siamo in prima fila sulla salvaguardia del territorio, tanto quanto nella difesa delle produzioni agricole, nella massima collaborazione». Con una inattesa connotazione politica, però. «Sono letture che spettano ad altri, è stato fatto un dialogo trasversale tra amministratori per la massima rappresentatività».

Sarà. Ma intanto Marco Della Pietra, sindaco di Spresiano e referente regionale di FdI per gli enti locali, esulta in rete: «Risultato straordinario, sindaci di diverse aree e civici hanno fatto una scelta importante di valore e unione, oltre che di amore, per il territorio, superando ideologie e preconcetti e dimostrando ancora una volta che insieme si può fare la differenza. Complimenti e “in bocca al lupo” agli eletti».

Nella giunta del Piave, poi, siederà anche Claudio Sartor, designato dalla Provincia. 

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