Conegliano, per i negozi è crisi nera Stefanel lascia orfana Corte delle Rose

Dall’Ascom, nei giorni scorsi, un appello al Comune e alle istituzioni per un progetto di rilancio La leader dei commercianti del centro, Patrizia Loberto, è fiduciosa: «Io riaprirò e ripartiremo tutti»
Allegranzi Conegliano Riapertura in Corte delle Rose PAtrizia Loberto di Stefanel
Allegranzi Conegliano Riapertura in Corte delle Rose PAtrizia Loberto di Stefanel

CONEGLIANO

Maurizio Gibin, presidente dell’Ascom, nei giorni scorsi aveva lanciato un appello al Comune e alle istituzioni per dare una mano ai commercianti di Conegliano, provati dalle restrizioni di una crisi sanitaria che si è sommata alla crisi ormai “strutturale” del centro storico, insidiato dai centri commerciali. L’erogazione dei 500 euro di contributo comunale alle 290 partite Iva che ne hanno fatto richiesta non ha certo risolto tutti i problemi. Serve un progetto, secondo Gibin, che nei mesi scorsi aveva lamentato la mancanza di dialogo con la giunta Chies, poi caduta, e i ritardi nella nomina del manager di distretto. E nei giorni scorsi ha fatto scalpore la notizia della chiusura del negozio Stefanel guidato da Patrizia Loberto, presidente dell’associazione Conegliano in Cima e già presidente dei negozianti di Corte delle Rose, complesso che è stato a lungo laboratorio positivo, di idee e di iniziative, per un rilancio del commercio in centro.

LOBERTO: «IO CI CREDO ANCORA»

«Io credo nella ‘piazza’ di Conegliano e in quella di Corte delle Rose nello specifico. In questa città si lavora bene, anche perché possiamo contare sul 70% dell’hinterland. Quindi abbiamo prospettiva. Ho la certezza quasi matematica che il mio negozio riaprirà a maggio». Tre i punti vendita non gestiti direttamente da Stefanel (27 negozi): Bassano, San Bonifacio in provincia di Verona e Conegliano, appunto. «Aspetto con ansia di essere chiamata dai dirigenti Ovs, a febbraio. Eravamo preoccupati – ammette Loberto - non sapevano in che mani saremmo finiti. Ho fatto 12 anni in Stefanel, i primi 7 nel negozio della ditta, gli ultimi 5 con mia figlia, in questo store che è di proprietà. Ci siamo sempre trovati bene. L’Ovs è una sicurezza. Venerdì scorso, quando abbiamo saputo del suo subentro, abbiamo tirato un sospiro di sollievo». Fra quattro mesi lo store dovrebbe dunque riaprire ed accoglierà già la linea autunno-inverno, saltando dunque la primavera-estate che, a causa delle vicissitudini, è saltata. Loberto è fiduciosa. E lo è, come precisa, non solo perché il marchio di riferimento ha trovato un futuro, ma anche per il superamento («Almeno così mi auguro») della pandemia, a seguito delle prime vaccinazioni ma pure dell'arrivo di temperature meno conciliabili con il virus.

«COMMERCIANTI IN DIFFICOLTà»

«La salute viene prima di tutto, quindi il primo pensiero lo dobbiamo dedicare alle vittime. Ci preoccupano anche le conseguenze sul piano economico; sono numerosi i commercianti in difficoltà. Ma ritengo che avremo modo di rifarci, come categoria. Anche qui a Conegliano. A condizione, però, che ci crediamo al mestiere che facciamo; che ci mettiamo passione; che amiamo il bello. Se il cliente vede una vetrina più bella dell’altra, come accade a Corte delle Rose, è indubbio che in qualche negozio entra. E se trova empatia, calore umano, gentilezza oltre il bancone, ci tornerà, girando le spalle al centro commerciale o all’e-commerce». In questo senso Loberto invita ad approfittare della stagione dei saldi per far capire che c’è un post-Covid. Alle tante vetrine vuote, si aggiungerà anche la sua. «Rinasceremo», assicura, usando il plurale. «Lo uso perché come associazione abbiamo confezionato un programma di lungo respiro che, partendo da maggio, arriverà fino all’autunno. E daremo modo di apprezzare il bello in città, da ogni punto di vista». —



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