Conegliano, l’allarme sull’acqua potabile rientra «Le nuove analisi sono confortanti»

L’invito dell’Usl a informare subito i cittadini rimasto inascoltato per 2 giorni. Si è saputo grazie alla fuga di notizie sui social

CONEGLIANO. Le contro analisi confermano la bontà dell’acqua del sindaco, ma scoppia il caso acqua a Conegliano dopo che i campioni prelevati il 29 maggio avevano evidenziato la presenza di batteri fecali superiore alla norma. Piave Servizi spiega che «analisi con falsi positivi, in particolare nei parametri microbiologici, non sono rare». Il sindaco Fabio Chies preannuncia querele e viene aperta un’indagine interna in Comune su chi ha diffuso il documento dell’Usl. Mentre l’opposizione va all’attacco: «Se l’Usl dà delle prescrizioni non si aspettano le contro analisi: il sindaco doveva fare ciò che aveva prescritto l’azienda sanitaria».

Il nodo è quella della mancata comunicazione alla cittadinanza. L’Usl ieri con una mail certificata ha confermato al Comune di Conegliano che – dopo le seconde analisi – l’acqua risulta conforme ai limiti. «Sarà cura di questo servizio effettuare a breve un ulteriore campionamento di acqua della stessa rete», hanno fatto sapere dal Dipartimento di prevenzione.

La vicenda nasce mercoledì 29 maggio quando Arpav compie dei prelievi nella fontana ad uso potabile del parco Michelangeli (Re Leone) in via Papa Giovanni XXIII e nel bagno pubblico del distretto socio sanitario sud di via Galvani: «Superano parametri indicatori batteri coliformi ed escherichia coli», il risultato.

Giovedì Arpav ha inviato una comunicazione urgente al dipartimento di prevenzione dell’Usl. Alle 12.45 di venerdì è stata protocollata in Comune di Conegliano (e inviata anche a Piave Servizi). A sua volta il Dipartimento di prevenzione invita il sindaco a emettere una «ordinanza di divieto d’uso dell’acqua alimentare se non previa bollitura per tutto il Comune di Conegliano».

A questo punto, alle 15.05 di venerdì 31 maggio, la società che gestisce il sistema idrico effettua prelievi alla fontana del parco e in altri tre punti: pozzo Foro boario, pozzo via Carpené e nella fontana del cimitero di San Giuseppe. Nella stessa giornata anche l’Usl effettua nuovi dei campionamenti. Tutti i valori sono risultati a norma. Ma l’esito, ovviamente, non è immadiato. «Piave servizi ha comunicato questi dati per le vie brevi al Comune di Conegliano e all’Usl 2 durante il fine settimana», hanno comunicato ieri dalla società idrica. «Le controanalisi negative sono giunte domenica mattina», ha fatto sapere il vicesindaco e assessore all’Ambiente Claudio Toppan attraverso i social. Insomma, tra il 31 maggio – data dell’invito emanato dall’Usl al sindaco – fino al 2 giugno passano circa due giornate di buio, senza che nessuno avverta i cittadini.

La vicenda diventa pubblica grazie ai social network, che diventano cassa di risonanza anche per le istituzioni. Fino a lunedì sera della vicenda non si sapeva nulla. Il caos è scoppiato quando su Whatsapp ha iniziato a circolare il documento ufficiale dell’Usl, inviato tre giorni prima al Comune. Tra i primi a rilanciarlo su Facebook è stata la consigliere della Lega, Silvia Marcon. Erano le 22.15 di lunedì quando sulla sua pagina ufficiale la consigliera di maggioranza ha voluto informare i concittadini. Sui social si è diffusa a macchia d’olio, perché ovviamente suscitava ansia. Il sindaco Chies sin dalla tarda serata si è affannato a rispondere ai vari post che spuntavano come funghi. Alle 23.11 Piave Servizi nella sua pagina Fb pubblicava un «Avviso di confermata potabilità dell’acqua Comune di Conegliano».

Ieri alle 12.30 Piave Servizi ha diffuso i dati “Rapporti di prova” eseguiti dei laboratori Veritas e commissionati dalla stessa società idrica, insieme alle dichiarazioni rassicuranti del presidente Alessandro Bonet e il direttore generale Carlo Pesce. Nel frattempo sempre attraverso Facebook alle 13.52 il sindaco annunciava l’intenzione di denunciare per procurato allarme chi ha diffuso il documento dell’Usl del 31 maggio.

Meno di un’ora dopo, alle 14.41 il vicesindaco Toppan sempre su Fb pubblicava la nota dell’Usl appena arrivata in Comune, in cui si attestava che i nuovi campionamenti, come da telefonata del 3 giugno, avevano stabilito che i parametri erano a posto. Insomma, ognuno – a posteriori – dice la sua. Nei social. 


 

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso