Conegliano. Il preside agli studenti: «Tornate ad alzarvi in piedi quando entra il professore»

Il preside dell’Itis Galilei invia a studenti e personale una circolare: «Le norme c’erano già, ogni tanto vanno ricordate»
Allegranzi Conegliano Protesta degli studenti su scuole sicure
Allegranzi Conegliano Protesta degli studenti su scuole sicure

CONEGLIANO. Alzarsi in piedi, rispettando il professore e chiunque entri in aula. Ieri il dirigente dell’istituto tecnico e professionale Galilei di Conegliano ha emesso la circolare intitolata “Saluto degli studenti alzandosi in piedi”. Gli stessi insegnanti devono esigere il rispetto delle regole.

«Ricordo agli studenti che quando il docente entra in classe per far lezione o quando c’è la visita di un ospite», ha scritto il preside Salvatore Amato, «è buona norma nonché buona abitudine formativa salutare alzandosi in piedi in quanto è il minimo che si possa fare, come segno di rispetto per la persona che trasferisce la cultura, da parte di chi la riceve, ma soprattutto come segno di rispetto per se stessi, da parte dei ragazzi, per dare un valore a quello che ricevono».

La comunicazione è stata indirizzata anche al personale. «La pratica di alzarsi in piedi all’ingresso dell’insegnate in aula, oltre al saluto, segno di educazione», aggiunge il dirigente, «indica al gruppo classe che inizia la lezione e che, quindi, deve crearsi un’atmosfera ordinata. Pertanto invito i docenti a far rispettare tale pratica in quanto si tratta di una buona e sana maniera, che fa solo bene ai ragazzi spesso colpevoli proprio di mancare rispetto ai docenti».

Non c’è stato un caso scatenante, a quanto riferisce la dirigenza scolastica dell’Itis e dell’Ipsia. «Ogni tanto i ragazzi lo dimenticano, è bene ricordare il rispetto», spiega il preside Amato. «Va creato un clima sereno fin dall’inizio della lezione, un ambiente favorevole dove studiare».

L’iniziativa vuole essere educativa, prima che repressiva. «Il fatto che ricordo ciò che è previsto nel patto di corresponsabilità non significa che i ragazzi non lo rispettano», chiarisce il dirigente del Galilei. «Ma voglio rinforzare questi principi, serve qualcuno che li mantenga nella retta via. Perché, nel momento in cui trasgrediscono e non hanno nessuno che li guida, si perdono».

Pieno appoggio è dato alla scuola dall’amministrazione comunale. «Ritengo che sia una cosa da fare e continuare a fare, in molte scuole gli studenti si alzano quando io e il sindaco andiamo in visita, non so se lo facciano anche con gli insegnanti», dichiara l’assessore alla Pubblica istruzione, Gianbruno Panizzutti. «Io in ogni caso sono assolutamente d’accordo, poiché entra un adulto all’interno della classe. Lo facevamo noi ai nostri tempi e siamo cresciuti bene, lo possono fare anche adesso».

Anche i genitori si alleano con dirigenza scolastica e docenti. «Sottoscrivo in pieno la circolare», afferma la rappresentate dei genitori in consiglio d’istituto, Marzia De Giusti. «Sono rimasta solo un po’ sorpresa e dispiaciuta dal fatto che bisognasse ricordare certe regole». Le problematiche, prima che a scuola, hanno origine da situazioni di difficoltà personali e familiari. «La prima educazione dovrebbe partire da casa, va riconosciuta l’autorità del docente che entra in classe», è la riflessione della rappresentante dei genitori. «Non voglio fare generalizzazioni o puntare il dito, ma certi ragazzi oggi non solo non riconoscono il ruolo degli educatori, ma pensano di potersi sostituire loro. Quando si è a scuola, si è lì per imparare e dire sempre grazie, invece a volte si assiste a un’arroganza che fa spavento». —


 

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