Compie 50 anni il Circolo Ospedalieri di Montebelluna La festa e l’amarcord

Montebelluna. Cinquant’anni e oltre novecento soci, il Circolo Ospedalieri di Montebelluna festeggia il mezzo secolo di vita. Nelle sue fila infermieri, operatori socio sanitari, medici ma anche dipendenti degli uffici amministrativi e pensionati. Sabato 1 dicembre ci sarà la grande festa di compleanno.
i festeggiamenti
Alle 18.30 la santa messa nella chiesa parrocchiale a Falzè di Trevignano, celebrata da don Luigi Tonello, cappellano dell’ospedale San Valentino, che ricorderà i soci e i colleghi che non ci sono più. Poi il ritrovo di tutti i partecipanti alle 19.30 nel salone Rigoni Stern e a seguire la cena di soci e familiari. «La serata sarà un momento di aggregazione e di condivisione, com’è nello spirito del nostro Circolo Ospedalieri, nato nel 1968 su iniziativa di alcune figure storiche che ricorderemo nel corso dell’evento per la loro opera e impegno», spiega Franco Rostirolla, presidente del Circolo. Un omaggio al passato e non solo.
la storia
«A volere la costituzione del Circolo, cinquant’anni fa, sono stati alcuni dipendenti che desideravano rafforzare i legami d’amicizia e solidarietà tra i colleghi e con le loro famiglie», prosegue Rostirolla. Così è stata creata un’organizzazione con tanto di statuto, impegnata a proporre ai suoi iscritti un ricco calendario di attività culturali, ricreative, sportive ma anche benefiche. Il successo è stato immediato, duraturo, e con l’avvento dell’Usl 2 Marca Trevigiana, al Circolo si sono aggiunti anche i colleghi di Pederobba, Asolo e Valdobbiadene. Un percorso incredibile, che ha macinato consensi e si è radicato sempre più sul territorio. «Credo che la chiave del nostro “successo” sia stata e sia ancora adesso la capacità di offrire momenti di aggregazione e socializzazione, di cui c’è sempre più bisogno», aggiunge il referente Rostirolla. Il primo dicembre verranno proiettate molte foto d’epoca, le più significative del cinquantenario. L’album dei ricordi s’ingrossa sempre più. Negli anni Sessanta i tornei di bocce e le memorabili escursioni al rifugio Cimpiade, le serate di opera a teatro, i viaggi organizzati, le visite ai musei e i momenti conviviali. Un amarcord celebrato lo sguardo sempre indirizzato al futuro. Il Circolo serve a fare gruppo, anima lo spirito di squadra, aiuta a restare uniti nei momenti più difficili, come quello odierno, dove la sanità si trova a fare i conti con le poche risorse e nei reparti, sempre a corto di personale, si va spesso di corsa. «Il nostro Circolo funge da punto di aggregazione, c’è bisogno di coltivare le relazioni e questo è uno dei motivi del suo successo. Negli anni abbiamo continuato a richiamare nuovi soci e via via è aumentato il numero di aderenti. Siamo molto attivi anche nelle attività proposte che sono andate differenziandosi sempre più», aggiunge Rostirolla.
amicizia in corsia
Tanti gli esempi che potrebbero essere citati, le gite fuori porta, i pranzi sociali, l’attenzione al prossimo. «In passato abbiamo istituito uno spazio per la distribuzione di viveri e più di recente abbiamo devoluto il ricavato di alcuni nostri eventi a diversi progetti, nel 2014 a favore di un ospedale in Kenya» spiegano dal Circolo. Tra i successi più recenti, l’appuntamento “L’Italia chiamò” dedicato al centenario della Prima Guerra Mondiale, con oltre 150 attori partecipanti, tanta musica e un migliaio di persone a riempire il Palamazzalovo.
eventi e solidarietà
«Abbiamo devoluto il ricavato alle famiglie bisognose del Montebellunese», conclude Rostirolla, «vogliamo essere partecipi alle necessità del territorio e contribuire nel nostro piccolo a dare una mano alla comunità». Cinquanta candeline da spegnere con l’augurio di lunga vita. —
Valentina Calzavara
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