Commessa di sex shop a processo

Trentaduenne accusata dalla direzione di vendere sexy toys e dvd hard trattenendosi l’incasso
Di Fabio Poloni
TOME TREVISO SEXY SHOP LE TENTAZIONI agenzia fotografica fotofilm
TOME TREVISO SEXY SHOP LE TENTAZIONI agenzia fotografica fotofilm

SAN VENDEMIANO. Gli scontrini erano per oggetti un po’ particolari: c’è il “Multi speed vibrator” e il dvd “Milf night out”, grembiuli molto succinti e confezioni da 144 preservativi. Gli stessi scontrini, però, secondo l’accusa, venivano poi cancellati dalla cassiera del sexy shop. In questo modo, la giovane commessa si teneva i soldi: in circa un anno si sarebbe intascata ben 28 mila euro.

A processo con l’accusa di appropriazione indebita aggravata è finita S.E., 32 anni, residente a Castelfranco e dipendente del sexy shop “Le Tentazioni” di San Vendemiano. Difesa dall’avvocato Stefano Pietrobon, dovrà spiegare al giudice i motivi della sua condotta.

Ad accorgersi del “trucco” è stata la direzione dell’attività commerciale. Facendo l’inventario periodico, qualcosa non tornava: diversi articoli sparivano dagli scaffali e dal magazzino ma non risultavano registrati come venduti. Da lì sarebbe emerso che la causa di quelle discrepanze era la giovane commessa: vendeva quello che doveva vendere, secondo l’accusa formulata dal pubblico ministero Giovanni Valmassoi, ma poi stralciava e cancellava gli scontrini, intascandosi il denaro. La somma complessiva è decisamente consistente: si parla, per la precisione, di 28.145 euro e spiccioli (37 centesimi). Una cresta che vale più dello stipendio, insomma.

Tra gli oggetti “spariti” c’erano anche gli slip modello “Superman” e un grembiule dal nome molto evocativo: “Il pranzo è servito”. Il 12 dicembre la giovane commessa tornerà di fronte al giudice per la prossima udienza.

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