Commessa di sex shop a processo

SAN VENDEMIANO. Gli scontrini erano per oggetti un po’ particolari: c’è il “Multi speed vibrator” e il dvd “Milf night out”, grembiuli molto succinti e confezioni da 144 preservativi. Gli stessi scontrini, però, secondo l’accusa, venivano poi cancellati dalla cassiera del sexy shop. In questo modo, la giovane commessa si teneva i soldi: in circa un anno si sarebbe intascata ben 28 mila euro.
A processo con l’accusa di appropriazione indebita aggravata è finita S.E., 32 anni, residente a Castelfranco e dipendente del sexy shop “Le Tentazioni” di San Vendemiano. Difesa dall’avvocato Stefano Pietrobon, dovrà spiegare al giudice i motivi della sua condotta.
Ad accorgersi del “trucco” è stata la direzione dell’attività commerciale. Facendo l’inventario periodico, qualcosa non tornava: diversi articoli sparivano dagli scaffali e dal magazzino ma non risultavano registrati come venduti. Da lì sarebbe emerso che la causa di quelle discrepanze era la giovane commessa: vendeva quello che doveva vendere, secondo l’accusa formulata dal pubblico ministero Giovanni Valmassoi, ma poi stralciava e cancellava gli scontrini, intascandosi il denaro. La somma complessiva è decisamente consistente: si parla, per la precisione, di 28.145 euro e spiccioli (37 centesimi). Una cresta che vale più dello stipendio, insomma.
Tra gli oggetti “spariti” c’erano anche gli slip modello “Superman” e un grembiule dal nome molto evocativo: “Il pranzo è servito”. Il 12 dicembre la giovane commessa tornerà di fronte al giudice per la prossima udienza.
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