Colline del Prosecco in tivù, Stefano Bini racconta tradizioni e gastronomia

Stefano Bini esplora le Colline del Prosecco tra Conegliano e Valdobbiadene, raccontando storia, artigianato e gastronomia nella puntata di “L’Italia più bella che c’è!” sulla piattaforma digitale di La7

Marina Grasso
Stefano Bini
Stefano Bini

«È stata un’esperienza incredibile» racconta Stefano Bini pensando ai due giorni trascorsi, circa un mese fa, sulle Colline del Prosecco, che saranno le protagoniste della puntata di domenica de “L’Italia più bella che c’è!” sulla piattaforma digitale La7.it, lo spazio web ufficiale del canale televisivo omonimo.

«Non avevo mai visitato questi luoghi, pur avendone sentito parlare spesso anche in famiglia. Mi hanno colpito non solo per la bellezza e la cura che traspaiono, ma anche per la quantità di storie diverse che custodiscono. Ho incontrato tante persone entusiaste di aver ereditato tradizioni importanti e che le mantengono vive con orgoglio».

Il viaggio

Salendo al Santuario di Collagù insieme a Marina Montedoro, presidente dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Bini afferma di aver «respirato la lunghissima storia di un luogo dove un paesaggio incantevole incontra la memoria».

Al Tempio sacrario-Oratorio dell’Addolorata di Vidor, guidato da Giovanni Carraro, ha scoperto «un intreccio profondo fra spiritualità e storia» che non si aspettava di trovare con tanta intensità. «Alla wine house del Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg», spiega ancora, «il presidente Franco Adami mi ha fatto capire come queste colline siano il frutto del lavoro lento e ostinato delle persone che, generazione dopo generazione, le hanno modellate. Guardandole oggi si coglie la bellezza del paesaggio, ma sapere che dietro c’è questa paziente dedizione dà loro un significato diverso».

Sapori

Il viaggio è continuato tra sapori che parlano di tradizione e creatività. «Con Isabella Bucciol, vincitrice della Tiramisù World Cup 2024 nella sezione creativa, ho preparato a quattro mani il tiramisù: un momento semplice e divertente che mi ha fatto entrare in una delle ricette più amate al mondo da una prospettiva nuova. E ho anche avuto il piacere di scoprire il segreto dello spiedo con Remigio Villanova, presidente de I Maestri dello spiedo. Pensavo fosse solo una prelibatezza gastronomica, ma ho scoperto che è un vero rito identitario, intriso di storie che legano Pieve di Soligo e i paesi vicini».

Artigianato

A Follina, invece, l’incontro con l’artigianato ha aperto altre finestre. «Nel laboratorio di Valentino Moro ho incontrato un autentico “personaggio” nelle cui mai il ferro diventa arte. E al Lanificio Paoletti, guidato da Marco Paoletti, ho respirato il tempo lungo di una tradizione tessile che continua a rinnovarsi». Figlio di una famiglia di ristoratori da sei generazioni e giornalista con esperienze in Rai e oggi a La7.it, Bini confessa di aver trovato in queste colline «un concentrato di memorie e passioni».

La puntata

«Racchiudere in 45 minuti tutto ciò che ho visto e ascoltato qui è stata forse la sfida più grande. Ho cercato di restituire almeno una parte di questa ricchezza, ma so che ci sarebbe ancora molto da raccontare. E chissà… magari un giorno ci sarà occasione per tornare», lasciando intendere che qualche progetto sia già stato messo nero su bianco. L’appuntamento con le Colline del Prosecco è il domenica, ma L’Italia più bella che c’è! è disponibile anche on demand su La7.it. —

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