Code infinite all’ecocentro «Contarina ne faccia un altro»

I disagi continuano anche dopo il boom di accessi alla fine delle restrizioni Pelloni (Pd) sollecita l’azienda. Ma il direttore Rasera replica: «Si usino quelli vicini»
ZAGO AG.FOTOFILM TREVISO CORONAVIRUS FASE 2, CODA AL CERD
ZAGO AG.FOTOFILM TREVISO CORONAVIRUS FASE 2, CODA AL CERD

Lunghe code ogni giorno, ore di attesa, utenti rimandati a casa. È il copione dell’ecocentro di Treviso, rispettato anche nei giorni scorsi. Alla ripresa dopo l’emergenza, Contarina aveva spiegato che si era verificato un afflusso eccezionale e concentrato. Ma ora che sono passate settimane dalla riapertura, lo scenario alla dogana non è cambiato. E si ripete ogni giorno della settimana, non solo nel weekend. «È necessario un secondo ecocentro», sbotta il capogruppo del Pd ai Trecento, Stefano Pelloni, «Ed è urgente. Tutti i piccoli Comuni ne hanno uno, al pari di Treviso, che però ha 85 mila abitanti. Può esserci stato un afflusso eccezionale nei primi giorni dopo la serrata, perché i trevigiani, costretti a stare a casa, hanno eseguito lavori e manutenzioni. Ma ancora non è cambiato nulla. Contarina deve impegnarsi a sanare questa situazione, realizzando un secondo Cerd».

Un progetto di cui, tra l’altro, anni fa si era parlato. Quando avvenne il passaggio da TrevisoServizi a Contarina, il piano prevedeva la realizzazione di un secondo Cerd a Selvana. Ma non se n’è fatto nulla. E intanto anche questa settimana, specie a metà mattina, chi arriva in viale della Serenissima viene spesso invitato a tornare a casa o a recarsi ad un altro Cerd, tanto lunga è la coda. Nel pomeriggio spesso stessa lunghissima fila. «E’ necessario anche un accesso preferenziale per gli artigiani, non possono essere costretti a perdere due ore della loro giornata lavorativa in coda all’ecocentro», aggiunge Pelloni. Ma Contarina chiude già la porta al secondo Cerd: per il direttore Michele Rasera «non servirebbe a nulla. Si deve capire che un residente di Treviso può utilizzare tutti gli ecocentri di Contarina. Quindi, per esempio, chi abita a Selvana può andare a Carbonera o Silea. Ogni giorno ci sono a disposizione due o tre ecocentri nelle vicinanze della città. Faremo una campagna di informazione specifica», sostiene Rasera. Va detto che anche altrove lo scenario non è molto diverso. Questa settimana anche a Casier e Ponzano ci sono state code. Per Treviso per il momento è in programma un ampliamento ed un miglioramento, che non inciderà in modo determinante sulle code, «ma contribuirà a snellirle più velocemente», dice Rasera. Il quale ne ha anche per gli artigiani, che per utilizzare il Cerd dovrebbero pagare 197 euro all’anno più Iva. «Sono solo cinque o sei quelli registrati all’ecocentro di Treviso, quindi crediamo che gli altri siano abusivi», sostiene. «Inoltre Contarina fornisce la possibilità del ritiro dei rifiuti a domicilio, sempre ad un costo attorno ai 200 euro all’anno. A molti di loro converrebbe».

Intanto l’azienda avvisa che oggi gli ecocentri di Treviso, Casier, Paese e Preganziol resteranno aperti con orario continuato dalle 8.45 alle 19. Per le pratiche burocratiche, tutti gli 11 Punti Contarina della provincia dal 3 giugno saranno aperti su appuntamento per garantire la massima sicurezza agli utenti. —

federico cipolla

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