Cliente come scudo, assaltano il market

ALTIVOLE. Per entrare si sono fatti scudo con un cliente, quindi si sono fatti aprire le casse e portato via tutto il denaro che vi era contenuto. E per non fornire alcun elemento utile che in qualche modo potesse riportare a loro, dopo la fuga hanno incendiato l’auto a Istrana. Cinque persone con il volto travisato da un passamontagna, di cui uno armato di pistola, hanno dato l’assalto ieri sera al supermercato Spak di Caselle d’Altivole. Erano da poco passate le 18 quando le cassiere hanno sentito un gran botto alle loro spalle. In pochi attimi hanno subito capito che erano nel bel mezzo di una rapina. A quanto pare la banda aveva studiato il colpo per agire in estrema velocità e approfittando del fattore sorpresa. Non si sono attardati all’esterno e quando hanno deciso di fare irruzione, hanno afferrato un cliente per un braccio e l’hanno trascinato dentro, forse anche per nascondere l’arma. Il forte rumore che ha fatto sobbalzare le cassiere era quello della porta automatica riservata all’uscita, forzata con una forte spinta. I ladri, quattro dentro al supermercato mentre uno attendeva fuori, hanno subito intimato di aprire i registratori di cassa, ordine che le cassiere hanno immediatamente eseguito, mentre uno dei malviventi le teneva sotto tiro. Quindi hanno prelevato il denaro contenuto (si stima tra i mille e i duemila euro) e se ne sono andati via a gran velocità a bordo di una Golf, in direzione di Montebelluna. Appena se ne sono usciti, il personale del supermercato ha subito chiamato il pronto intervento. Sul posto è arrivata una pattuglia della stazione dei carabinieri di Riese con il maresciallo Jon Vento per ricostruire i fatti e avere elementi utili per identificare la banda di rapinatori. Più tardi sul luogo è arrivato anche il capitano della compagnia di Castelfranco Salvatore Gibilisco. Le cassiere raccontano così come hanno vissuto sotto la minaccia di una pistola, quegli attimi interminabili in balia dei rapinatori: «Tutto si è svolto velocemente. Abbiamo sentito quel botto dietro di noi alla porta di uscita e ce li siamo trovati davanti. Impossibile riconoscerli perché indossavano un passamontagna giallo. Gli ordini sono stati perentori, in particolare da parte di due di loro, molto determinati e sicuri di sè». Dalla loro voce hanno capito che erano italiani. «La prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di aprire i cassetti sotto i registratori di cassa. Mentre uno continuava a tenerci sotto controllo, gli altri prendevano i soldi. Ripulite le casse se ne sono andati in velocità». Sul cliente che i ladri hanno trascinato con loro all’interno del supermercato, i dipendenti dicono: «Non abbiamo notato se era minacciato o no dalla pistola, però l’abbiamo visto all’interno. Ci sembrava un cliente che aveva appena fatto la spesa, ma non possiamo esserne certi». A quanto pare, dunque, la rapina ha seguito il copione classico: entrata a sorpresa con la minaccia di una pistola, ordini perentori, quindi la rapida fuga con il denaro in direzione di Montebelluna. Fuga che si è conclusa poco più tardi, in via dell’Aeroporto di Istrana. Qui la banda, dove probabilmente aveva già approntato un altro mezzo per dileguarsi, ha dato fuoco alla Golf utilizzata per la rapina: un gesto, forse dettata dalla considerazione che l’auto potesse in qualche modo fornire elementi utili che in qualche modo avrebbero portato a mettere sulla strada giusta gli inquirenti per scoprire l’identità dei rapinatori.
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