Cison, i lupi arrivano e sbranano il gregge di Michael: «Risarcito con solo 18 euro a pecora»
Michael Rizzo, piccolo allevatore di Cison, denuncia nuove predazioni del branco: tre pecore sbranate nonostante il recinto alto due metri. «Spese altissime e risarcimenti irrisori. Servono misure per fermare i lupi confidenti»

I lupi sulla porta di casa. Michael Rizzo, piccolo allevatore di Cison, si dice esasperato. Ed è da capirlo. «Sono stato ripetutamente depredato, le ultime tre pecore me le hanno sbranate nei giorni scorsi. Mi hanno dato di risarcimento (la Regione, ndr) non più di 18,5 euro, ne ho spesi 500 solo dal veterinario per sistemare quelle rimaste ferite». Il piccolo gregge ce lo ha in borgo Gai, ed è stato ormai decimato dalle razzie messe in atto dai lupi.
Nell’ottobre scorso ha subito una prima predazione. L’altra notte, la seconda. I lupi sono saltati sulla terrazza di una casa, in modo da superare il recinto dell’allevamento alto due metri. Hanno fatto un secondo salto e sono entrati sbranando tre pecore. Due inizialmente erano solo ferite, successivamente sono morte.
I carnivori sono scesi dalla montagna che fa da confine tra la Val Belluna e la Vallata, hanno attraversato la strada e non hanno trovato di meglio che avventurarsi sull’allevamento all’aperto, seppur protetto (ma non abbastanza, evidentemente). Rizzo si è convinto, dopo due predazioni, di portare gli animali in stalla. Almeno quando non è presente un custode.
Dotarsi da cani da guardia ha un costo troppo elevato. E, in ogni caso, i lupi danno l’assalto anche in presenza dei loro simili. «Mi dispiace, in primo luogo, di aver perso le pecore. Ma è un problema – afferma – anche il danno economico. Solo per disfarmi dei capi sgozzati ho dovuto chiamare il veterinario, la polizia provinciale e un camion adibito alla rimozione degli animali morti. Spese su spese, dunque».
E il risarcimento? «Soltanto un mese fa ho ricevuto i 18,5 euro per ciascuna delle due pecore. Quindi 37 euro, mentre il solo acquisto dei due capi mi ha comportato un’uscita di 600 euro». Rizzo invoca la possibilità dell’abbattimento, almeno dei lupi confidenti, quelli che si avvicinano alle case, ai paesi.
La declassificazione di questa specie, dal massimo della protezione, è intervenuta solo nei giorni scorsi in ambito Ue. Adesso dovrà essere il Governo a recepire la nuova classificazione e a decidere i passaggi operativi. Sarà necessario ancora un anno di attesa. In ogni caso sarà concesso solo il contenimento, come si dice in gergo, degli animali appunto “confidenti”. «Il fatto è che stanno scendendo dai monti e in valle se ne vedono già parecchi» conclude l’allevatore. —
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