Cinema Corso a Treviso, Conte: «Un nome per la riapertura, la proprietà ha detto no»

Il futuro della sala in Corso del Popolo al centro della discussione in consiglio comunale con la richiesta di chiarimenti della consigliera Pd Carlotta Bazza. Sull’edificio c’è un vecchio progetto di riqualificazione residenziale

Federico De Wolanski
L'ingresso del Cinema Corso a Treviso
L'ingresso del Cinema Corso a Treviso

Il cinema Corso chiuso da mesi e da mesi offerto sul tavolo di alcune imprese di costruzione sulla scorta di un vecchio progetto di riqualificazione residenziale disegnato ormai dieci anni fa, giovedì 27 febbraio è stato tema di discussione in consiglio comunale a Treviso.

A innescare il dibattito, le polemiche sull’offerta culturale della città, priva ormai da anni – con la chiusura del Corso – anche dell’ultima sala cinematografica nel centro storico. A chiedere conto il consigliere Pd Carlotta Bazza, tornando a battere su un tema a lei caro, e già sollecitato anche nei mesi della progettazione del piano per la “Capitale della cultura”.

«C’è un progetto di conversione residenziale già approvato?» ha chiesto la Bazza, «che intenzione ha il Comune?». Domande rivolte direttamente al sindaco Conte che poco dopo ha preso la parola per raccontare quel che sta avvenendo sul Corso. «Io sono il primo che vuole il ritorno del cinema in città, sono il primo che si sta impegnando per questo tant’è», ha detto, «che proprio sul Corso avevo trovato un gestore disponibile a riaprire e rilanciare la sala, un professionista del settore, ma quando sono andato dalla proprietà a fare il nome, e proporre la possibilità di una gestione intenzionata a riaccendere il proiettore in sala è stata la proprietà a dirmi no».

Un rifiuto «legittimo, visto che parliamo di una proprietà privata», ha sottolineato il primo cittadino, ma che di fatto pare già indicare qual è l’intenzione dei titolari, intenzionati a continuare a lavorare su una riqualificazione della centralissima volumetria in Corso del Popolo.

Ad oggi, comunque, sul Corso in Comune non ci sono progetti da vagliare. Potrebbero arrivare, certo, se si trovasse un investitore intenzionato a portare avanti un eventuale riqualificazione. Inutile dire che nel rione, tra botteghe e uffici, il tema del futuro della (ormai ex) sala cinematografica tenga banco, e i movimenti in zona vengano tenuti sotto controllo.

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