Chiude la pelletteria di Antonia

Dopo 40 anni di attività. Il paese perde un pezzo di storia

VALDOBBIADENE. Il paese ha perso un altro pezzo di storia; quella scritta negli ultimi sessant’anni dal negozio di pelletteria di via Piva. Con la fine di luglio Antonia Cesco ha abbassato le serrande. «Ho chiuso per raggiunti limiti d’età» sussurra, con largo sorriso e occhi sereni, a quanti le chiedono come mai abbia deciso di cessare l’attività, che ha gestito ininterrottamente per quarant’anni, dopo averla rilevata dalla madre. Dovevo lasciare a dicembre ma poi ho optato per luglio, in omaggio a mia madre». La signora Afra aveva infatti inaugurato la sua bottega nel mese di luglio: «Me lo ricordo perfettamente –racconta Antonia- avevo appena terminato la terza media. Mamma vendeva ombrelli, mentre io lavorai per diciannove anni in fabbrica, alla Piva».

Tutto cambia quando la madre, gravemente malata, strappa alla figlia la promessa che si sarebbe occupata del negozio. Antonia, che ha un bambino piccolo, si imbarca così nella nuova avventura. E’ il 1977».

Sono stati quarant’anni di soddisfazioni e appagamento, per una donna che della sua indipendenza è sempre andata fiera: «Mio marito (Lino Gai, il padre nobile del parco del Settolo Basso, ambientalista ante litteram ndr) era felice e orgoglioso della mia attività, perché mi permetteva di guadagnare, crescere mio figlio e divertirmi…si dietro il bancone mi sono sempre divertita un sacco, fino a ieri, fino all’ultimo giorno». Per Antonia Cesco la maggior parte dei clienti sono sempre stati anche degli amici: «Molte persone sono passate a salutarmi negli ultimi giorni di apertura», confessa quasi commovendosi.

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