Chiodi-killer sul circuito: è guerra ai cicloamatori

Il percorso del Mondiale di mountain-bike di Collalto disseminato di trappole: «Conficcate nelle radici degli alberi, danni alle bici: costretti ad andarcene»

SUSEGANA. Chiodi sul sentiero del Mondiale. A trovarli un gruppetto di 12 cicloamatori che sabato scorso ha inforcato la mountain bike per un'escursione nella zona del Collalto. In località Case Bianche in un tratto dove era passato il percorso del mondiale di mountain bike di quest'estate sul Montello sono stati trovati bastoni con chiodi conficcati. Tutti hanno bucato, impossile proseguire. «I chiodi erano conficcati anche nelle radici degli alberi - ha commentato un bikers - a noi è andata tutto sommato bene, abbiamo solo bucato le ruote, ma se qualcuno ci passava sopra camminando? Non c'è scritto proprietà privata, probabile che lo sia, ma non credo che questo sia il metodo giusto per evitare il passaggio di chi corre in bici o a piedi». Vittime della disavventura sono i soci del Malgaivi Mtb, un gruppo di 35 cicloamatori, uniti dalla passione per la bicicletta e per il territorio.

«Da tempo frequentiamo le nostre colline e ci dispiace trovare queste "trappole" pericolose per chiunque - hanno riferito - la nostra filosofia è divertirsi rispettando sempre la natura e le proprietà altrui. In questo caso, sottolineo, il tracciato era già predisposto, quindi siamo passati in una parte già battuta, senza andare a intaccare ulteriormente la proprietà privata». Sabato scorso i 12 bikers sono partiti da San Vendemiano. Una volta arrivati a Susegana, hanno preso per Collalto e si sono diretti in località Case Bianche nelle vicinanze di via Cucco. Avevano infatti deciso di intraprendere una parte del tracciato del mondiale di mountain bike dello scorso giugno. «In un tratto con un boschetto abbiamo incontrato un biker che aveva bucato - hanno aggiunto - poco dopo abbiamo bucato tutti anche noi. Abbiamo controllato per terra per capire cosa fosse successo e abbiamo trovato alcuni bastoni conficcati in una radice nel mezzo del sentiero. Erano stati messi dei chiodi ai quali era stata tolta la testa, in modo che fossero appuntiti». Ai bikers non è rimasto che riparare, grazie alla camera d'aria di scorta, le ruote, girare le biciclette e ripartire verso casa. Resta di fondo l'amarezza per questo gesto nei confronti dei bikers.

«Un gesto del genere è pericoloso, perché oltre a noi bikers ci passano anche persone normali che passeggiano a piedi - hanno concluso - noi ce la siamo cavata con una foratura ad entrambe le ruote, ma un passeggiatore e uno che pratica jogging rischia danni ben più gravi. Certo è proprietà privata, ma allora mettano un cartello e scrivano vietato l'ingresso». Il mondiale è ormai un lontano ricordo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso