Centro Marca Banca Ipotesi di aumento del capitale sociale
Quinto. Assemblea straordinaria per i soci di Centro Marca Banca: appuntamento al Bhr di Quinto per il 4 dicembre prossimo. L’istituto guidato da Tiziano Cenedese, come le altre banche di credito cooperativo del maxi gruppo Iccrea, punta al rinnovamento nel segno della riforma voluta da Renzi nel 2016.
Nei giorni scorsi, gli oltre 8700 soci dell’istituto di credito cooperativo di via Selvatico, hanno ricevuto l’invito ad una convocazione del tutto inusuale rispetto alla prassi consolidata negli anni scorsi. Non si tratta dell’ordinaria approvazione dei bilanci che si tiene a maggio, ma di una svolta significativa che avrà un reale effetto sulle future gestioni. La riunione straordinaria dei soci di Centro Marca Banca si inserisce in uno scenario caratterizzato da molte novità per gli istituti di credito cooperativo. È l’ultimo atto di una riforma introdotta tre anni fa e che qualcuno ha definito come una vera e propria rivoluzione nel settore delle “banche territoriali”.
Il mondo del credito cooperativo sta cambiando pelle. Nel caso di Centro Marca Banca questa riforma, oltre alla modifica di 32 articoli dello statuto, introduce la prerogativa, appannaggio del consiglio di amministrazione, di aumentare il capitale sociale una o più volte, nei prossimi 5 anni, per un massimo di 124 milioni di euro. Nello scenario delle bcc tale cifra si inserisce a metà strada tra analoghi provvedimenti della bcc del Garda (110 milioni) e Cassa Rurale di Cantù (272milioni) o l’Emil Banca (342 milioni). Il treno della riforma, che prevede la creazione di maxi gruppi, fa tappa dunque a Treviso. Le ricapitalizzazioni sono necessarie a garantire maggiore solidità in caso di grandi fluttuazioni dei mercati, ma il piano Iccrea prevede anche un aumento della redditività, che per i clienti si può tradurre in maggiori costi. Il piano complessivo della “famiglia” Iccrea, ad esempio, prevede nel giro di pochi anni un aumento delle commissioni nette del 5,5%. Non è poi un mistero, nel caso della banca trevigiana, che le ultime fusioni abbiano comportato assieme alla crescita, anche l’acquisizione di nuove sofferenze e l’aumento di costi: basti pensare alla creazione di un unico sistema gestionale informatico, l’introduzione di nuove tessere bancomat e il nuovo personale (gli ex della Cassa Rurale ed Artigiana di Treviso e quelli della più recente fusione con Banca di Santo Stefano di Martellago Venezia). I soci storici di Centro Marca hanno già “pagato” concretamente le politiche dell’istituto vedendo asciugare, ormai più di due anni fa, il valore delle proprie quote di partecipazione al capitale sociale della banca: c’è chi acquistandole le pagò attorno ai 100 euro, e ora si ritrova con un prezzo inferiore ai 3 euro. In caso di approvazione dei punti all’ordine del giorno nella prossima assemblea si aprirà la strada ad eventuali aumenti di capitale con l’emissione di azioni di finanziamento. La meta finale di questo percorso vedrà stringersi per Centro Marca Banca il rapporto con il maxi gruppo Iccrea al quarto posto nella classifica dei gruppi bancari a livello nazionale. —
M.M.
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