Centomila metri quadri di sport parte l’iter della nuova cittadella di Villorba

Villorba. Affidato a Leonardo Bassi, ex uomo-azienda Benetton e procuratore di grandi sportivi il compito di redigere un dossier per gli investitori. «Spazio a yoga, skate, nuoto, basket e non solo»

VILLORBA. Il sindaco Marco Serena ha gettato il sasso, Mauro Benetton lo ha raccolto, e anzi è diventato la locomotiva del progetto. Ma dietro alla riqualificazione sportiva dell’ex Panorama c’è un altro manager, che da settimane lavora per condurre in porto l’operazione. È Leonardo Bassi, ex procuratore di Pete Sampras e Max Girardelli, uomo d’azienda, in passato, di Benetton, Sergio Tacchini e Fila. È a lui che il Comune di Villorba, con un bando, ha affidato lo studio di fattibilità dell’operazione (10 mila euro il costo). Unico a presentare un’offerta, anche perché già dall’inizio Mauro Benetton lo aveva coinvolto nel progetto.

Entro 40 giorni Bassi dovrà presentare al Comune di Villorba, ma soprattutto a Benetton e altri investitori, un dossier in cui dirà cosa si farà, come lo si farà, e chi lo pagherà. Il manager usa i tempi dell’indicativo per svelare alcuni dettagli del piano che sta preparando, segno della fiducia nel successo della riqualificazione. Una fiducia dovuta anche al fatto, che «si son già fatti avanti con concretezza più di 100 aziende del settore sportivo. Sarebbero di più se considerassi anche quelle che hanno solo richiesto informazioni. Di queste una sessantina sono del Montebellunese e appartengono a diversi settori: ciclismo, scarpe, montagna, fitness, sci e molti altri», spiega Bassi. La Marca è uno dei terreni più fertili che si possano trovare in Italia per quanto riguarda lo sport, ancor più se si allarga lo sguardo alle discipline cosiddette minori e se si pensa a tutti coloro che le praticano senza obiettivi agonistici. «Non dimentichiamo che lo sport è la quinta industria d’Italia, e che su 18 milioni di italiani che lo praticano tutte le settimane, almeno 2 sono veneti», dice Bassi.

Lo spazio per ospitare diverse discipline in via Pacinotti non manca, oltre 100 mila metri quadrati di superficie, in gran parte già occupata da capannoni costruiti che vanno solo ammodernati, e 3 mila parcheggi già a disposizione. «Ci metteremo una grande area fitness, che andrà dalla palestra, allo yoga e al pilates; poi uno spazio dedicato alle arti marziali, una o due piscine; una pista da skateboard, un impianto per il pattinaggio sia sul ghiaccio che su rotelle, una palestra per la ginnastica ritmica e artistica, un percorso da 10 km per il running e per il walking, tra indoor e outdoor. Di certo», spiega Bassi, «non ci saranno calcio, rugby e tennis, ma probabilmente un campo da paddle (versione americana del tennis, in un campo più piccolo). Vorrei anche mettere un paio di campi da basket, ma non è una copia delle Ghirada».

Una vera città dello sport, che potrà attirare anche tutti coloro «che praticano degli sport durante la settimana, ma senza strutture, in modo disordinato. Quante persone vediamo che oggi fanno attività fisica per strada, nei viali e nei parchi? Pensiamo anche a loro». Nell’area non verrà costruito praticamente nulla, e verrà demolito pochissimo. Lo sforzo sarà concentrato a rendere moderni e ospitali i capannoni esistenti. In ogni caso un investimento cospicuo. «Come si manterrà? Con i biglietti e le prenotazioni alle attività; con l’affitto di alcuni spazi, e tramite fondi europei. Inoltre le aziende avranno degli spazi: potranno farci pubblicità o anche vendere i loro prodotti».

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