Cento anni fa nasceva don Giussani: a Treviso quattro giorni di iniziative

Il cuore del programma venerdì 10 febbraio in duomo con la messa celebrata dal vescovo Michele Tomasi

Don Luigi Giussani
Don Luigi Giussani

“Don Giussani: una passione per l’umano” è il titolo delle iniziative organizzate da Comunione e Liberazione, insieme all’associazione Bepi Sarto di Treviso, in occasione del centenario della nascita di don Luigi Giussani (cadeva il 15 ottobre 2022), in collaborazione con la Diocesi di Treviso e con il patrocinio di Comune di Treviso e Camera di Commercio.

Giovedì 9 febbraio è in programma una tavola rotonda alle ore 21 presso la Camera di Commercio di Treviso dal titolo: “Vi auguro di non essere mai tranquilli!” - Il lavoro come bisogno dell’uomo. Un dialogo a partire da riflessioni di don Giussani sul lavoro, a cui partecipano: Stefano Sala, amministratore delegato Gruppo Per, Francesco De Bettin, presidente di DBA Group SpA e Pierluigi Ciferni, amministratore delegato Polyglass SpA- Gruppo Mapei. «Il lavoro è un bisogno dell’uomo - scriveva don Giussani - la parola bisogno indica quel fenomeno costitutivo della persona viva, di una umanità vivente, che è dato da una spinta profonda che sta dentro di noi, che la Bibbia chiama cuore. Solo seguendo questa spinta profonda la persona si realizza compiutamente. Il lavoro è l’espressione del nostro essere. Questa coscienza dà veramente respiro all’operaio che per otto ore fatica sul banco di lavoro, come all’imprenditore teso a sviluppare la sua azienda. Ma il nostro essere – ciò che la Bibbia chiama “cuore”: coraggio, tenacia, scaltrezza, fatica – è sete di verità e felicità. Non esiste opera, da quella umile della casalinga a quella geniale del progettista, che possa sottrarsi a questo riferimento, alla ricerca di una soddisfazione piena, di un compimento umano: sete di verità, che parte dalla curiosità per addentrarsi nell’enigma misterioso della ricerca».

 Cuore delle iniziative sarà venerdì 10 febbraio alle 20.30 in cattedrale, con la messa celebrata dal vescovo, mons. Tomasi, nel 18° anniversario della morte di don Giussani e nel 41° del riconoscimento pontificio della fraternità di Comunione e Liberazione. Il programma prevede poi sabato pomeriggio alle 16.30, al LabOratorio di Santa Maria del Rovere con tre testimonianze sulla missione di Leo Capobianco, Porzia Esposito ed Ettore Soranzo.

La sera di sabato nella chiesa di San Francesco alle 20.45 concerto di canti alpini con il coro CeT, nato dall’esperienza degli universitari di CL di Milano, per seguire l’appassionata indicazione di don Giussani «c’è un popolo che non tradisce mai, non vien meno mai: il popolo di Dio, che siamo noi, pieno di canzoni, pieno di canti per l’eternità».

Il programma si concluderà domenica 12 febbraio alle 16.30 all’auditorium di Santa Caterina a Treviso con una tavola rotonda sul tema: “Vivere sempre intensamente il reale!”. L’educazione come introduzione alla realtà totale. Ne “Il rischio educativo” don Giussani scrive che l’educazione è “introduzione nella realtà.  Su questo tema dialogheranno Matteo Severgnini, direttore della Luigi Giussani High School di Kampala (Uganda), Mario Dalle Carbonare, dirigente scolastico del Liceo Da Vinci di Treviso e Alberto Raffaelli, educatore e scrittore.

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