Ceccato si compra Negro Nozze tra concessionarie nel segno dell’ibrido
Nozze tra due storiche famiglie venete che hanno legato il loro nome a quello delle concessionarie: il Gruppo Ceccato, vicentino, ha acquisito il 60% di Negro Automobili, da sempre brand assai riconosciuto nella Marca con i marchi Volkswagen, Skoda e Porsche. Il colosso vicentino - 600 milioni di fatturato e più di 600 dipendenti - rileva quindi la maggioranza della società trevigiana (70 milioni e 60 dipendenti) per rafforzare la sua presenza nella Marca, portando in dotazione 13 brand ufficiali. Nuovo presidente sarà Massimo Ceccato, Gian Mario Negro resta nel cda. «Per Ceccato Automobili – dichiara Claudio Airò, direttore generale Ceccato Automobili – questa operazione è rivolta al rafforzamento della presenza nella piazza trevigiana. Abbiamo scelto di investire in Negro Automobili perché si tratta di una realtà storica, seria e molto legata al territorio, guidata da una famiglia che da quasi 70 anni, con i suoi veicoli, viaggia insieme ai trevigiani». L’operazione rientra nella volontà della famiglia Negro, che ha iniziato l’attività di concessionaria nel 1952, di garantire una presenza nel mercato in una fase in cui l’automotive si sta trasformando: «L’evoluzione del nostro settore – aggiunge Gian Mario Negro – ci costringe a confrontarci con competitor rappresentati da grandi gruppi: nella ricerca di un partner che fosse in grado di supportarci nella realizzazione di un ambizioso piano di rilancio industriale, abbiamo trovato in Ceccato Automobili il soggetto giusto. Abbiamo molti punti in comune nell’approccio imprenditoriale e siamo certi che si tratti di una scelta che ci farà crescere».
Il progetto industriale prevede fin da subito la “messa a terra” di azioni riconducili anche alla sostenibilità ambientale grazie al fatto di possedere una gamma di veicoli elettrici e ibridi tra le più complete del mercato e già orientata ai protocolli della mobilità dei prossimi anni, essenziale per contribuire alla migliore salvaguardia dei nostri territori. «Con questa evoluta aggregazione, il settore dell’auto del Triveneto vede quindi la nascita di una nuova importante realtà orientata a creare un modello industriale con competenza e basi solide» sottolineano gli attori dell’operazione, «l’obiettivo è quello di costruire un futuro sostenibile e vicino ai territori ma anche fortemente orientato a una crescita dei servizi sempre più digitali per i segmenti private e business». —
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