Castelfranco, censite 250 specie di funghi nel parco di villa Bolasco

E’ l’esito della ricerca condotta e pubblicata dal Gruppo micologico castellano. Vent’anni di indagine sul posto per catalogare tutte le specie presenti
D.n.
Il parco di villa Bolasco
Il parco di villa Bolasco

Quasi 250 specie di funghi diversi che hanno trovato terreno fertile (è proprio il caso di dirlo) in un contesto a prima vista insolito: ovvero il Parco Bolasco.

È il risultato di una ricerca durata vent’anni che oggi trova “dignità” di pubblicazione scientifica: è quella del Gruppo micologico castellano che a trentacinque anni dalla fondazione, in collaborazione con l’Università di Padova, presenta questo lavoro fatto da una attenzione minuziosa e continuativa nel tempo che sarà presentato venerdì 3 maggio alle 17 in Villa Bolasco.

«Un lavoro iniziato già nel 1995», spiega il presidente del Gruppo micologico Sergio Chiminazzo, «quando ci venne sollecitato dai professori Mutto Accordi e D’Ambra, appurata la competenza acquisita in materia sotto la gestione del nostro primo presidente, Alberto Duò. Dal 2009 oltre alla documentazione scritta, abbiamo cominciato anche quella fotografica: in totale abbiamo censito ben 244 specie fungine nell’area del parco. Il monitoraggio, sospeso solo negli anni del Covid, ha permesso di rilevare come sia cambiata questa tipologia di popolazione da prima del restauro del parco, quando le caratteristiche erano quasi di tipo boschivo, visto che a lungo il parco non è stato manutentato, al successivo intervento da parte dell’università che lo ha riportato molto vicino a com’era stato progettato».

Il lungo lavoro di catalogazione è stato poi oggetto di una schedatura scientifica da parte del prof. Raffaele Cavalli, ora referente dell’ateneo di Padova per il complesso Bolasco di proprietà dell’università.

 «Questo è il terzo quaderno scientifico edito dal Tesaf», spiega il docente, «dopo quello che ha ricostruito la storia di Bolasco come importante centro per il baco da seta e quello sulle acque del compendio. Si tratta indubbiamente di una ricerca molto preziosa, perchè i funghi sono “spie” molto significative per come si trasforma un ambiente: in questo caso, evidenziano ad esempio segnali di cambiamento climatico. I funghi tra l’altro sono un ottimo indicatore dello stato di salute del parco, che è eccellente. Da sottolineare una varietà molto importante delle specie».D.N.

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