Castelfranco avanguardia «Un travaglio di prova per evitare il cesareo»

L’operazione chirurgica solo se strettamente necessaria «È più pericolosa per il rischio di infezioni e di possibili emorragie» 

Castelfranco. L’esperienza di vivere un parto fisiologico ora è possibile anche per quelle mamme che hanno già affrontato un cesareo. All’ospedale di Castelfranco è stato implementato il servizio dedicato alle donne “pre-cesarizzate”. «Offriamo questa chance alla nostre pazienti, prevedendo un travaglio di prova e valutandone le condizioni. Con questa modalità riusciamo a far partorire in modo spontaneo in seconda gravidanza il 50 per cento delle donne che hanno già dato alla luce un figlio con taglio cesareo», spiega il dottor Domenico Antonio La Gamba, primario di ginecologia e ostetricia del San Giacomo. I vantaggi di un parto vaginale sono molteplici, perché il corpo femminile è predisposto a questo evento, sottolinea l’esperto. «Il cesareo è la modalità meno dolorosa, ma sicuramente più pericolosa. A esclusione dei casi in cui la procedura del cesareo è necessaria per una serie di valutazioni cliniche, nei restanti casi va evitata perché resta pur sempre un intervento per il quale il rischio di sviluppare infezioni ed emorragie è più alto», sottolinea La Gamba.

Il reparto del San Giacomo garantisce circa 820 parti l’anno ma attraverso una serie di migliorie nell’offerta e a un adeguamento di organico punta a incrementare questo dato. «Sarebbe auspicabile raggiungere i mille parti l’anno ma già rispondiamo agli standard voluti dall’Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani, abbiamo un ambulatorio per le gravidanze a rischio e gestiamo in reparto anche le donne che non hanno una gravidanza fisiologica», spiega il primario.

Certo, la carenza di ginecologi resta un problema che riguarda tutta Italia e il San Giacomo non fa eccezione. «I professionisti che escono dalle scuole di specialità sono troppo pochi e molti preferiscono andare all’estero dove si guadagna di più, ma da qui a dicembre spero di poter portare il nostro team di ginecologi da 4 a 9 grazie a una serie di rientri e arrivi di personale che stiamo predisponendo», spiega La Gamba. Uno dei motivi per cui le partorienti scelgono il reparto castellano è anche la presenza della vasca per il travaglio in acqua per ridurre il dolore e le lacerazioni. Nel corso del 2019 verrà aumentata anche l’attività del servizio di ginecologia della sfera femminile, con la presa in carico delle pazienti che necessitano di interventi per patologie tumorali maligne. «L’anno scorso abbiamo seguito 400 procedure, quest’anno puntiamo a un incremento tra il 20 e il 30 per cento», aggiunge La Gamba, «con questo assetto cerchiamo di offrire alle donne il migliore servizio». —

V.C.

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