Caso Filippetto, 478 pratiche nel mirino

L’opposizione: verifica dell’incompatibilità dell’assessore-geometra. Il sindaco: deleghe revocate, non c’è malafede
Di Davide Nordio

CASTELFRANCO. 478 pratiche dal 2010 a oggi, una media di 70 all'anno: è questo del lavoro svolto dall’assessore Roberto Filippetto nella duplice veste di responsabile di Lavori Pubblici e Urbanistica e di geometra in uno studio associato. A renderlo noto le minoranze nel consiglio comunale di mercoledì in cui hanno riproposto la questione dell'incompatibilità tra i due ruoli, come espressamente indicato dal comma 3 dell’articolo 78 del Testo unico sugli enti locali (Tuel): «I componenti la giunta comunale competenti in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi dall’esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da essi amministrato». Ma non è tutto: sono emersi anche due incarichi per Aeep e Cps, aziende controllate dal Comune, ricevuti da Filippetto quando era già assessore alle partecipate. «Risulta chiaramente», ha detto il consigliere Pd Giovanni Zorzi, «che non è stato preso seriamente l’obbligo del Testo Unico. Invitiamo il sindaco a prendere atto delle evidenze e prendersi la responsabilità politica di quanto avvenuto». Immediata la replica del sindaco Stefano Marcon: «Quando è emerso questo fatto, ho subito ritirato le deleghe all’assessore, avocando a me i referati in esame e dando mandato agli uffici di produrre in breve tempo quanto era stato richiesto dall’opposizione. I dati sono corretti, ma c'è anche un altro dato da tenere presente e riguarda l’attività di Filippetto prima che fosse nominato assessore. Le pratiche in questo caso sono una media di 68 all’anno, in linea con quanto avvenuto dopo. Quindi l’assessore non ha avuto danni nella sua professione, ma neppure benefici. Sul tema dell’incompatibilità in questo caso la giurisprudenza non è univoca. Chiederemo un parere legale pro veritate per capire se ci sono gli estremi di illegittimità oppure no». Poi il sindaco ci ha ripensato, anche a seguito dell'intervento del consigliere Pd Sebastiano Sartoretto che, essendo avvocato, ha avuto gioco facile nell'osservare che «a un parere pro veritate che giudica legittimo quanto accaduto, se ne può affiancare un altro che va in senso completamente opposto. Il problema è uno solo: l'art. 78 è estremamente chiaro, è esplicito il divieto di fare attività professionale in materia di edilizia nel proprio comune se si fa l'assessore in questi ambiti. Oltre ad una questione di legge, si tratta anche di buon senso». Ma ora si sono aggiunti anche quegli incarichi presso Aeep e Cps e Filippetto ha mantenuto il ruolo di assessore alle Partecipate. «Su questo il Testo Unico non dice nulla», replica il sindaco, «ma abbiamo comunque intenzione di approfondire la questione a livello legale. Questo per dimostrare che quanto è successo non è stato fatto in malafede».

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