Case popolari: tutti in coda per l’alloggio, a Treviso sono 650 con l’Isee sotto i 20 mila

Pioggia di richieste all’ufficio casa.  Ma in futuro solo 30 alloggi disponibili
DE WOLANSKI . AG.FOTOFILM . TREVISO VILLAGGIO GESCAL, CIVICO 5-6-7-8-9
DE WOLANSKI . AG.FOTOFILM . TREVISO VILLAGGIO GESCAL, CIVICO 5-6-7-8-9

TREVISO. Mentre la Regione sta cercando di attuare la politica del rigore all’interno delle migliaia di alloggi popolari del Veneto per ricalibrare gli equilibri tra affitti da pagare e redditi(in alcuni casi totalmente sballati), alle porte degli alloggi Erp del Comune di Treviso c’è una lunga fila di persone in attesa di casa. Famiglie e single che hanno già le carte in regola per richiedere casa, primo fra tutte l’Isee sotto i 20 mila euro.

Il bando e il pressing. Il bando per formare la nuova graduatoria di accesso alle case popolari del Comune si è chiuso il 26 scorso. I conteggi e le verifiche pare siano ancora in corso, ma le domande presentate al protocollo sarebbero ben 650. Tante, più di quante ce n’erano state negli ultimi bandi (l’ultimo nel 2016 aveva portato ad una graduatoria da 590 posti). Trevigiani e veneti “doc”, come richiesto dal bando, ma soprattutto famiglie con conti correnti assai meno comodi di quelli di alcuni inquilini.

«Inevitabile, trattandosi di assegnazioni fatte con parametri diversi» spiegano dalla Regione, ma che tra i tanti in conda alimenta più di un malcontento. Soprattutto in questi giorni di tensione generale in tema di casa popolari. «Fuori i ricchi e chi non ha diritto» chiedono alcuni dei candidati all’alloggio. Ma intanto per tutti i 650 in conda la triste realtà: la possibilità di avere un alloggio è scarsa, scarsissima.

Poche disponibilità. Il problema è annoso, ci sono passate tutte le amministrazioni: il numero delle case libere non pareggia minimamente le domande. Ad oggi il Comune ha dato il via alla riqualificazione di circa una trentina di alloggi, che potrebbero essere assegnati nei prossimi mesi (quando le candidature confluiranno in una graduatoria), per altri interventi si dovranno aspettare altri stanziamenti da parte del Comune, o dell’Ater.

i bandi di vendita. Salvo investimenti freschi, l’unico modo che Comune e Ater hanno per trovare i fondi utili a ristrutturare gli alloggi sfitti è e inagibili è vendere, in primis agli inquilini residenti. Il COmune nei mesi scorsi ha piazzato alcuni alloggi, ma è poca cosa, Ater invece spera in grande ed ha deciso di mettere in vendita il 31% del suo patrimonio immobiliare, pari a 1.293 alloggi popolari sparsi in tutta la provincia. Un’operazione permessa dalla Regione che a maggio fa ha dato il via libera alle offerte di vendita. Obiettivo: alleggerire il carico di proprietà e ingrassare i bilanci anche in vista di futuri investimenti. Per Treviso, la scelta dell’Ente è ricaduta su oltre 300 immobili tra cui alcuni stabili emblematici della storia dell’edilizia residenziale cittadina, Villaggio Gescal in primis, ma ci sono anche S.Maria del Rovere, e tanti altri quartieri. 

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