Case e terreni agli zingari per protesta

MOTTA DI LIVENZA
Ampliamento Pr Imballaggi: i promotori del comitato contro l’ampliamento minacciano di vendere case e terreni ad una comunità montenegrina. Domani sera il consiglio comunale discuterà l’approvazione della variante che dovrebbe trasformare il terreno destinato a verde attrezzato in possesso della Pr Imballaggi in terreno edificabile ad uso industriale, aumentando immediatamente di conseguenza il valore del terreno. I residenti della località di Albano si sono dichiarati contrari all’operazione fin da subito e saranno presenti domani al consiglio. I promotori del comitato sono i tre confinanti con l’azienda: Renato Visintin, Claudio Faresin e Mario Venturin. In pochissimo tempo hanno raccolto 94 firme di cittadini maggiorenni di Albano contro l’ampliamento denunciando la pessima qualità della vita che già attualmente sopportano a causa della vicinanza all’azienda e dichiarando di non essere disposti ad ulteriori peggioramenti. A seguito del nuovo ampliamento, i capannoni arriverebbero ad una distanza di soli 30 metri dalle abitazioni. «Negli anni – spiegano i promotori - abbiamo realizzato degli splendidi parchi verdi nelle nostre proprietà. In totale sono circa 3 ettari di verde che rendono più bella la località di Albano e ossigenano l’aria a beneficio di tutti: veri e proprio polmoni verdi. Il nuovo ampliamento renderà le nostre vite ancora peggiori di quanto non lo siano già adesso, deprezzando le nostre proprietà. Abbiamo quindi già preso contatto con una comunità del Montenegro per vendere le nostre abitazioni ed i nostri terreni». La minaccia è reale: Visintin e Faresin hanno già preso contatti con una comunità in Montenegro. Inoltre presenteranno sicuramente in prima istanza ricorso al Tar se la variante dovesse essere approvata. «Francamente non capiamo – spiegano ancora i tre - il perché la Pr Imballaggi non voglia ampliarsi e svolgere la propria attività in uno dei tanti capannoni attualmente dismessi esistenti in zona. Vogliamo anche ringraziare il sindaco per la mancata risposta ai quesiti postigli circa l’ampliamento, per la insensibilità dimostrata nei confronti di un donatore d’organi da padre a figlio residente in loco e per l’assoluto disinteresse e considerazione dimostrati nei confronti di molti pensionati che, grazie ai loro risparmi, sono riusciti a costruirsi le proprie amate case che ora sono minacciate da un assurdo ampliamento. Infine, i due abitanti di Albano a suo tempo interpellati dall’amministrazione comunale e che avrebbero dovuto rappresentare tutti i cittadini del posto, non hanno fatto bene il loro compito alla luce delle 94 firme contrarie presentate». I promotori concludono: «La pace e la tranquillità dei cittadini di Albano vengono per prime e valgono molto di più dei 175.000 euro e Adella cessione di 4.500 metriquadri per parcheggi che la giunta Speranzon intende incassare da questa operazione».
Claudia Stefani
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