Casagrande non batte l’astensionismo
MORIAGO. Alle ultime amministrative nel comune bellunese di Pieve di Cadore ci aveva provato il mosnighese Giuseppe Casagrande, candidato sindaco della lista “Progetto Cadore”, a sconfiggere lo...

MORIAGO. Alle ultime amministrative nel comune bellunese di Pieve di Cadore ci aveva provato il mosnighese Giuseppe Casagrande, candidato sindaco della lista “Progetto Cadore”, a sconfiggere lo spettro del commissariamento. Purtroppo senza buon esito perché domenica 11 giugno, l’assenteismo nel piccolo comune della provincia di Belluno, l’ha fatta da padrone. Nel day after, anziché aver visto l’insediamento del concittadino originario di Mosnigo della Battaglia, i pievigini hanno assistito all’investitura del commissario esterno nominato dal prefetto di Belluno Francesco Esposito. Si tratta di Carlo De Rogatis, viceprefetto vicario della Prefettura di Belluno. Domenica scorsa infatti solo il 47,84% degli aventi diritto si è recato ai seggi, pari a 1.699 schede nelle urne di cui quasi un centinaio bianche o nulle. Purtroppo però sarebbe stato necessario il 50%+1 dei voti validi per eleggere il nuovo sindaco. A nulla sono serviti gli appelli rivolti ai concittadini prima del voto dal 63enne giornalista professionista in pensione e dai suoi colleghi di lista a cui sarebbero bastate 77 preferenze per raggiungere l’obiettivo. Giuseppe Casagrande, da tutti conosciuto col soprannome di “Bepi”, originario della frazione di Mosnigo, è stato giornalista Rai coi ruoli di caporedattore a Venezia e Bolzano e vicedirettore a Roma. Sposato con due figli, è andato in pensione da circa un anno nonostante si dedichi ancora alla direzione del mensile “Il Cadore” della Magnifica Comunità di Cadore. Appassionato di montagna, aveva entusiasticamente risposto alla “chiamata” della lista “Progetto Cadore” che lo voleva come rappresentante di punta per la conquista del municipio nel segno della rivalutazione e del rilancio del comune montano nella provincia di Belluno. Un gruppo di giovani al quale Casagrande avrebbe contribuito in termini di esperienza e saggezza. Pieve di Cadore dovrà attendere almeno fino al 2018 per ritentare nell’elezione del proprio rappresentante al governo del Comune, periodo durante il quale chi deciderà sulle sorti e sul futuro di Pieve di Cadore sarà il viceprefetto vicario Carlo De Rogatis.
( s.c.)
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