“Casa Nostra”, il titolare finisce in carcere

VEDELAGO. Liti pesanti con i proprietari del locale che aveva in gestione, mancato pagamento dell’affitto e per finire lavoratori in nero. Si sono aperte le porte del carcere per Carlo Bernardo, il 55enne di Vedelago titolare del ristorante “Casa Nostra”. Il giudice di sorveglianza ha infatti ritirato la misura della detenzione domiciliare, che Bernardo stava scontando per truffa aggravata commessa a Venezia nel 2007, in quanto l’uomo ha più volte violato le prescrizioni imposte per scontare la pena a domicilio, tra cui quella di un comportamento rispettoso della legge. Al 55enne infatti sono stati contestati alcuni alterchi con i proprietari del locale, dove a quanto pare alle minacce si sono aggiunte anche le percosse. Tra l’altro il 4 luglio scorso doveva lasciare libero lo stabile per morosità. Episodi che hanno ovviamente pregiudicato la continuazione della misura alternativa. Ma la vicenda non si è chiusa qui: i carabinieri di Vedelago hanno anche provveduto alla chiusura del locale per sospensione dell’attività. Unitamente al nucleo ispettorato del lavoro hanno infatti riscontrato violazioni delle norme previdenziali nei confronti del personale, in buona sostanza vi erano lavoratori in nero. Cosa che per Bernardo ha voluto dire una sanzione di 10mila euro e, per sanare la situazione, duemila euro di cauzione e l’assunzione in regola dei lavoratori. Di fronte a questi fatti il magistrato di sorveglianza ha sospeso la detenzione domiciliare. L’uomo è a Santa Bona dove trascorrerà il resto della pena per i fatti del 2007: si tratta di una condanna complessiva a un anno e un mese che il 55enne aveva cominciato a scontare a casa sua il 6 maggio scorso.
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