Cartolina con insulti razzisti al primario Valerio di Conegliano

CONEGLIANO. “Vigliacchi” in volo come corvi sull’ospedale di Conegliano. L’allarme è autorevole, del dottor Francesco Benazzi, direttore generale dell’azienda sanitaria di Marca. "Tanti auguri, sudicio sudista", firmato “Salvatore Riina j”. Questo il testo di una cartolina postale illustrata, spedita il 28 dicembre, con destinatario il primario Salvatore Valerio, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Urologia dell’ospedale di Conegliano, conosciuto in passato anche per la sua attività sindacale. Ci sarebbe da sorridere, vedendo quella cartolina postale con l’immagine delle gondole in Canal Grande a Venezia, da una parte, e dall’altra, l’indirizzo sbagliato dell’ospedale di Conegliano e quell’augurio apparentemente stupido, sciocco, scritto con calligrafia elementare.
LA PREOCCUPAZIONE
Ma chi quella cartolina l’ha ricevuta, prima ci ha fatto un sorriso, ed ha manifestato la sua indignazione attraverso un post sul proprio profilo Facebook, chiedendo la massima condivisione, poi ci ha pensato e adesso si è chiuso in sé stesso, in un riserbo abbastanza impenetrabile. Chi lo conosce, gli è amico, o semplicemente lo apprezza per la sua professionalità, lo ha già riempito d’affetto. Compresi i massimi dirigenti dell’Usl 2 e del presidio ospedaliero coneglianese. Con i tempi che corrono, ritmati da una crescente ‘cattiveria’, è meglio stare in guardia.

«MEDICI SOTTO ATTACCO»
«Si tratta di un gesto spregevole – non ha timore di dichiarare il direttore generale dell’azienda sanitaria Francesco Benazzi - opera di un vigliacco cui evidentemente manca il coraggio di un confronto faccia a faccia. Il dottor Valerio è un ottimo professionista, preparato, disponibile e umano». Fin qui il riconoscimento e la solidarietà. Immediatamente dopo, l’allarme di Benazzi: «I medici stanno vivendo, purtroppo, un momento difficile: oltre a essere sempre in prima linea sono, anche, oggetto di attacchi sempre più frequenti». Valerio, il medico preso di mira, taglia corto: «Non voglio aggiungere altro a quello che ho scritto pubblicando il messaggio. Un gesto che si commenta da solo».
IL PAZIENTE RAZZISTA
C’è un episodio che potrebbe - il condizionale è d’obbligo - essere collegato a quella cartolina, il caso di un paziente di Urologia molto “particolare”: «C’è stato un signore che voleva assicurazioni dai miei medici di non essere trasfuso con sangue terrone» ha spiegato lo stesso Salvatore Valerio in un post. O forse i due casi non c’entrano ma, certo, sono espressione dello stesso razzismo e della stessa intolleranza. La dottoressa Vincenza Scarpa, collega di Valerio e sindaco di Susegana, non è riuscita a trattenere la reazione sui social: «Mi spiace molto. Spero solo che sia uno scherzo di pessimo gusto». E Salvatore Valerio, a sua volta: «Conosci l’ambiente, sai che non scherza. Piuttosto velate minacce».
«CONTINUO A LAVORARE»
Valerio è uno dei professionisti più preparati dell’Usl 2, opera a Conegliano da 30 anni. «No, non credo affatto che il Veneto sia razzista. Non ci voglio credere – sono le uniche parole che riusciamo a strappargli - per cui continuerò a lavorare in serenità, con il solito impegno". In queste ore Salvatore Valerio sta ricevendo manifestazioni di solidarietà da tutta Italia. L’episodio, naturalmente, è stato segnalato alle forze dell’ordine che hanno avviato un’indagine sul possibile autore della cartolina minatoria.
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