Carte clonate per fare il pieno di benzina

Ricettazione e riciclaggio: a processo una gang. Sotto accusa anche un 25enne di Valdobbiadene
Di Cristina Genesin

VALDOBBIADENE. Un permesso di soggiorno e una doppia vita: insospettabile studente di Economia all’Università di Ferrara e “maestro” nella clonazione di carte con bande magnetiche per rubare carburante e fare soldi grazie alla vendita del prodotto ad artigiani connazionali con il sistema del comodato delle tessere, salvo versamento di una royalty sul combustibile acquisito. È l’identikit di Daniel Gurghis, 24 anni moldavo con residenza a Pontecchio Polesine (Rovigo) in via San Pietro Martire dove vive con la madre che lavora in zona: nelle sue tasche andavano a finire i soldi che poi divideva (in parte) con il braccio-destro, Ghenadie Donea, 37 anni, moldavo residente a Occhiobello (Ferrara) in via Andrea Fei. Il pm Benedetto Roberti ha chiuso l’inchiesta e si prepara a chiedere il processo per concorso in ricettazione, autoriciclaggio, riciclaggio e uso indebito di carte di credito o di pagamento altrui. Sono accusati di concorso negli stessi reati, sia pure solo per un paio di episodi, altri tre moldavi: Radu Maxim, 25 anni residente a Valdobbiadene in via Palada (contestato il prelievo di 1300 euro di combustibile); Iulian Carabet, 34 anni (contestato il prelievo di 40 euro di carburante e vari tentativi non riusciti), e Dorin Carabet, 33 anni, entrambi di Vigonovo in via Napoli (a lui sono contestati solo tentativi andati a vuoto). In totale Gurghis e il connazionale, in azione per tutto il 2014 e fino al 3 marzo 2015, avrebbero “succhiato” carburante (per lo più gasolio) per 47.154,94 euro in stazioni di servizio situate a Padova (tra cui, Q8 in corso Boston 51) e in diversi distributori nel Padovano, a Ferrara, Rovigo e provincia (Occhiobello e Canaro), a Cervia (Ravenna), Rimini, a Bologna, a Valdobbiadene (stazione Sp2 in via Erizzo) e nel distributore Shell di Abano in via Dei Colli.

L’indagine nasce in seguito a un controllo casuale dei carabinieri di Carmignano di Brenta: la sera del 3 marzo vengono fermati Gurghis e Donea nella zona industriale del paese. Tutto normale, all’apparenza. Poi nel loro furgone sono scoperti ben 1010,5 litri di gasolio. I carabinieri fanno scattare il fermo e il giudice dispone gli arresti domiciliari. A casa di Gurghis sono sequestrate 5 carte di credito Visa clonate, 3 tessere smagnetizzate pronte per la clonazione e altri badge (Ikea e di altri supermercati) la cui banda, una volta “pulita”, può memorizzare codici riservati impressi mediante un dispositivo (pure sequestrato) che si chiama skimmer, oltre a due timbri originali della Regione Veneto e due timbri contraffatti (della frontiera romena e dell’Audi Zentrum di Bologna).

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso