Caro-affitti, lo storico Michielin lascia la piazza
Dopo 50 anni Elettroluce trasloca. E a S.Agostino e S. Leonardo è crisi

Ieri l’addio della bottega
Per oltre cinquant'anni è stato uno dei simboli di piazza del Grano con i suoi elettrodomestici, le sue lampade, gli infiniti ripiani e cassetti che dietro il bancone nascondevano spine, lampade, stratagemmi per disciplinare l'elettricità. Ma ora i tempi sono cambiati e il mercato, il caro-affitti, gli affari hanno costretto l'Elettroluce Michielin a traslocare. Il cartello era stato esposto pochi giorni fa, quando l'insegna al neon è stata spenta per l'ultima volta. Non è un addio, ma un arrivederci a un altro posto, qualche centinaio di metri più in là. Ma per uno dei negozi che ha fatto la storia della città il trasloco è un dettaglio che racconta molto. Zambon e Perissinotto, i due titolari, non parlano volentieri. Testa bassa e attrezzi sotto mano preparano la riapertura in via Manzoni ma il perchè, la ragione di un'addio repentino quanto inaspettato sembra essere sempre e solo la piaga che sta mettendo in ginocchio tanti negozianti del centro: il caro affitti. Si sopporta finché gli affari vanno, finché il prezzo non sale troppo. Ma quando la concorrenza dei centri commerciali cresce e a fine mese la nota spese aumenta, allora le risposte sono poche. E poco importa che il fondatore «Aldo Zambon - racconta la figlia - avesse chiesto che nome e luogo del negozio non cambiassero». Tocca andar via. La riapertura è prevista per fine mese. Ma all'addio di «Michielin», come veniva spesso chiamato il negozio per via di quella grande scritta monomarca sopra la porta, fanno eco la chiusura del panificio Zambon (trasformato in pasticceria), la chiusura del negozio di attrezzature per dipingere all'angolo di porta San Tomaso, e poco distante anche la chiusura del negozio di intimo a Sant'Agostino e della boutique a San Leonardo. Anche per loro la mazzata del caro affitti. Il grido d'allarme è datato ma le risposte, alla faccia delle promesse e dei tavoli di confronto annunciati e mai fatti, mancano. E il «salotto buono» scricchiola. (f.d.w.)
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