«Carletto», il fallimento dietro la chiusura

La Srl che gestiva l’hotel ha portato i libri in tribunale: creditori chiamati a depositare le richieste
TREVISO 14/9/2004 HOTEL CARLETTO hotel carletto
TREVISO 14/9/2004 HOTEL CARLETTO hotel carletto

L’albergo ha chiuso i battenti, e ora c’è pure il fallimento. Il tribunale di Treviso ha emesso la sentenza di fallimento per la «Hotel Carletto Srl» di via Bibano, società di gestione dell’attività. Il curatore della procedura fallimentare è Bruno Mesirca, il giudice delegato è Caterina Passarelli. I creditori hanno 30 giorni di tempo dall’altroieri, data di pubblicazione della sentenza, per presentare alla segreteria del tribunale le domande di «insinuazione» del credito.

Anche i libri contabili, insomma, ora certificano la morte di un’attività che ha fatto la storia di Treviso. La famiglia Pavan ha chiuso l’hotel Carletto dopo cinquant’anni di attività, e lo ha fatto con molta amarezza. Due le motivazioni principali: la crisi economica e, sottolineano, una città morta che non permette di rispondere alle difficoltà. «Abbiamo chiesto un prestito per restaurare l’albergo, e le banche chiedono interessi insostenibili. Quindi abbiamo deciso di lasciare, non ne vale più la pena».

Muore la città, muoiono le attività commerciali. L’uovo e la gallina, al contrario: chi muore per primo? Una gara senza vincitori che ha fatto del “Carletto” l’ennesima vittima. Di recente, all’annuncio della chiusura, i gestori avevano citato un episodio emblematico: qualche anno fa, quando - al tempo delle mostre sugli Impressionisti a Ca’ dei Carraresi - una catena francese di alberghi fece una maxi offerta d’acquisto da 20 milioni di euro, «e rifiutammo perché credevamo in questa città. Ma purtroppo da quel momento in poi è cominciato un declino che non sembra essersi ancora fermato».

Il tribunale ha fissato al 19 gennaio del 2013 il termine per il deposito delle domande di ammissione allo stato passivo. Un mese dopo, lo stesso stato passivo sarà all’esame del giudice delegato. L’hotel, a quel punto, sarà solo un ricordo: saranno rimasti solo i debiti.

Fabio Poloni

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