Carica al genero di Remo «La Sernagiotto ora lasci»

MONTEBELLUNA. La vicenda è in apparenza tutta veneziana: la nomina da parte della Zaccariotto nell'ultimo giorno di presidenza della provincia di Venezia, di Michele Basso, ex sindaco di Meolo, a difensore civico provinciale. Solo che la Zaccariotto è ora direttrice della casa di riposo di Montebelluna e Basso è il marito della presidente del consiglio comunale di Montebelluna Gloria Sernagiotto, e quindi genero dell'europarlamentare di Fi Remo Sernagiotto. E quindi fioccano in città le polemiche.
Nel mirino anche il sindaco Marzio Favero che con la zaccariotto condivide il partito. Scrive infatti l'ex assessore Tiziana Favero: «Già sul concorso vinto dalla Zaccariotto, presidente della provincia di Venezia, del medesimo partito del sindaco Favero, si potevano avere forti perplessità» scrive Tiziana Favero «ma dopo la contestuale nomina del genero di Sernagiotto a difensore civico della provincia di Venezia mi pare che le coincidenze comincino a diventare troppe. Forse dovremmo scomodare la fata turchina per spiegare questo inanellarsi di fortunati destini incrociati. Quel che è certo è che il sindaco Favero ha di nuovo usato la città e le sue risorse per fini politici propri, ma che nulla hanno a che vedere con il bene della città». E dopo l'affondo contro il sindaco, ecco quello contro Gloria Sernagiotto: «Chiedo a Gloria Sernagiotto» aggiunge infatti Tiziana Favero «di avere la decenza di dimettersi da presidente del consiglio comunale». E interviene anche Michele Solbiati, referente politico del movimento "Possiamo": «L’allontanamento dalla politica da parte dei cittadini può essere ricercata in circostanze come questa» dichiara riferendosi alla vicenda Zaccariotto-Basso «Ma tutto ciò non deve essere una scusante, informiamoci bene, non facciamoci ingannare dalle parole, dai soliti politici; guardiamo alla sostanza perché il nostro voto deve servire a riformare questo sistema politico». Anche il Pd montebellunese è sceso in campo, postando sulla sua pagina facebook un ironico commento sulle nomine. E il sindaco Marzio Favero che dice? Si chiama fuori anche se quanto avvenuto lo ha non poco imbarazzato. «Sia chiara una cosa, una ipab come la casa di riposo è sotto il controllo della Regione ed è completamente autonoma dal Comune» dice difendendosi.
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