Canapa legale in centro a Treviso: ressa all’inaugurazione

TREVISO. Non assomiglia a un coffee shop, e dentro non c’è nessuno che fumi spinelli. Dall’esterno sembra piuttosto a una farmacia e non si vedono nei paraggi nuvole di fumo “sospette”. Anzi, c’è un discreto viavai di signore di mezza età, incuriosite da quelle confezioni che fanno capolino dalla nuova vetrina del civico 12 di via San Francesco. Eppure è l’unico negozio, a Treviso, in cui si possa acquistare - legalmente - la canapa, certificata dall’Ue, in comode scatolette da trecento grammi, al costo di 36 euro l’una.
Il negozio si chiama Moksa, il fornitore di materia prima (prodotta in Trentino) Green Lab, il principio attivo della canapa venduta è lo stesso della cannabis, il Thc, ma nessuno tra gli addetti alla vendita vi dirà che, come una normale “dose” di marijuana, dopo l’acquisto si può anche fumare.
Perché Moksa - preso d’assalto, ieri, all’inaugurazione - gioca sui paradossi tutti italiani della legge 242/2016, che promuove la coltivazione e la filiera agroindustriale della canapa. Innanzitutto è legale perché la dose di Thc contenuta nelle piante vendute è dello 0,48 per cento, e il massimo consentito dalla legge è lo 0,60. È vietato, tuttavia, vendere la canapa per fumarla: anche se a basse quantità, il Thc lascia un segno nell’organismo e chi lo assume risulta positivo a un eventuale controllo. Quelle scatolette, quindi, si possono vendere «soltanto a uso tecnico-collezionistico» ripetono i titolari.
Ci pensano i clienti a esplicitare: «La compriamo qui e ce la fumiamo a casa. Sì, con la canapa potremmo pure farci un decotto o una tisana, ma chiunque entri qui dentro poi, una volta a casa, se la fumerà». Fatto sta che ieri sono entrati a centinaia in quel palazzo storico diventato simbolo di una svolta epocale, anche se soltanto per il brindisi di inaugurazione: la vendita vera e propria inizierà domani. Le scatolette con i trecento grammi di canapa hanno nomi che si ispirano a gruppi rap della scena romana, come Primo Brown, Toro Scatenato, O’Green.

Il fornitore, però, è comasco, si chiama Heros Maggi e lavora per Green Lab: «Abbiamo selezionato due fenotipi da vari tipi di canapa» spiega Heros, «è tutto legale e teniamo i certificati sul bancone, i valori di Thc sono contenuti. Le proprietà benefiche della canapa ci sono tutte: rilassa i muscoli, toglie piccoli dolori come quelli legati al ciclo mestruale o al mal di testa, ma i nostri prodotti non hanno effetto psicoattivo. Produciamo tutto in un capannone in Trentino, e tra gli usi consentiti dalla legge non c’è il fumo: noi vendiamo a uso tecnico-collezionistico. Poi, certo, una volta a casa il cliente non lo possiamo controllare».

Si sono visti, tra i tanti avventori, una ragazzina entrare assieme ai genitori, anziani incuriositi, giovani arrivati da fuori città. In vetrina ci sono anche dosi da un grammo di Tyson (cristalli di Cbd, cannabidiolo non psicoattivo) e liquidi per sigarette elettroniche. «Abbiamo voluto metterci qui, a due passi dal centro, proprio perché non c’è niente di losco in quello che facciamo» racconta Heros Maggi, che rifornirà il negozio aperto da un trevigiano doc, Matteo Dozzo. «Crediamo che sia ora che lo Stato apra gli occhi su questo tema. Vedete quanta gente sta entrando? La canapa fa bene. Rilassa i muscoli e allevia i dolori. L’interesse su questa sostanza è crescente, abbiamo 300 punti vendita in Italia ed era ora di aprire in centro a Treviso: non è una città bigotta, e ci aspettiamo molto».
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