Campo Dall’Orto “paperone” della Marca
Redditi dichiarati: tra i titolari di cariche spicca l’ex presidente della Rai con i suoi 333 mila euro

Il direttore Generale Rai, Antonio Campo Dall'Orto, durante la conferenza stampa di presentazione del programma televisivo ''Facciamo che ero io'', che andra' in onda su Rai2 dal 18 maggio, Roma, 12 maggio 2017. ANSA/GIORGIO ONORATI
È Antonio Campo Dall’Orto, ex direttore generale Rai, il “paperone” di Marca. Nel 2016 ha dichiarato, relativamente all’anno fiscale 2015, redditi complessivi per 333.786 euro, mettendolo al primo posto tra i titolari di cariche che hanno accettato di rendere pubblici i loro redditi. Si tratta di un obbligo introdotto dalla legge 441 del 5 luglio 1982 per i titolari di cariche direttive in enti, istituti e società; un obbligo, tuttavia, rimasto sulla carta, perché chi non comunica la propria posizione non è soggetto ad alcuna sanzione.
In Prefettura, quindi, è stato pubblicato il supplemento al bollettino dell’anno 2016. Sei i trevigiani che si sono messi a nudo. Dietro a Campo Dall’Orto c’è... il conservatorio Steffani di Castelfranco, che mette in classifica due ex amministratori. Ci sono infatti l’avvocato Roberto Quintavalle, ex presidente, con un reddito complessivo di 70.680 euro, e l’ex direttore Paolo Troncon, a quota 65.546 euro. Nel supplemento entrano anche Franco Dal Vecchio, nel 2015 presidente del Gal dell’Alta Marca Trevigiana Scarl, con i suoi 10.657 euro, e il vice Denis Susanna, a quota 43.159. Anche Vendemiano Sartor, attuale presidente di Confartigianato, entra nel documento, con 18.532 euro, ma va ricordato che i redditi sono relativi al 2015, quando non era ancora al vertice degli artigiani. Altri amministratori trevigiani avevano già rispettato l’obbligo di legge di dichiarare i propri redditi. Fulvio Brunetta, all’epoca vice presidente di Treviso Mercati Spa e presidente di Treviso Glocal, denunciava 63.646 euro. Dietro di lui il trevigiano Antonio Cancian, che vantava la carica di amministratore delegato e presidente di Rete Autostrade Mediterranee, con 172.859 euro, poi Alberto Cappelletto, già vice presidente di Asco Holding, con 40.438 euro dichiarati.
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