Campanili, i ripetitori preferiti dai gestori, l’antenna Iliad in cima alla Chiesa Votiva a Treviso

Congelato per mesi, ora è pronto il contratto di comodato tra Comune ed ente ecclesiastico. Tutti gli altri esempi in città 
Operai al lavoro nel campanile di San Francesco a Treviso per installare un ripetitore
Operai al lavoro nel campanile di San Francesco a Treviso per installare un ripetitore

TREVISO. Gli operai appesi alle funi che scalano il campanile di San Francesco per controllare e testare gli impianti di telefonia mobile posizionati sulla torre hanno destato la curiosità di tantissimi trevigiani. Ma chi è stato attratto per primo dalle chiese del capoluogo sono stati i gestori della telefonia, che anno dopo anno, contratto dopo contratto, hanno sfruttato i pennoni sopra la città per dare copertura evitando così nuove antenne sempre invise ai residenti. Stanno in alto, non si vedono ma ci sono, e nessuno protesta.

Gli ultimi contratti

L’ultimo colpo che verrà messo a segno lo firmerà Iliad, il gestore “ultimo arrivato” che più degli altri ora sta spingendo per conquistare lo spazio aereo trevigiano. Il ripetitore verrà installato sul campanile della Chiesa Votiva.

Il progetto era stato annunciato anni fa in sostituzione dell’antenna che si sarebbe altrimenti costruita al centro della rotatoria di via Venier; la parrocchia ha sempre smentito vi fossero simili intenzioni, ma in Comune oggi il contratto di comodato tra l’amministrazione e l’ente ecclesiastico è già pronto. E la parrocchia della Chiesa Votiva non sarà sola in questa sottoscrizione. Anche Madonna Granda firmerà un contratto che permetterà a Iliad di installarsi sul suo campanile dove è già presente un’altra stazione radio base di Vodafone.

Affare per tutti

Si tratta, di fatto, di un affare per tutti: il Comune garantisce copertura ai cittadini seguendo la filosofia “molti ripetitori, onde elettromagnetiche più basse” lanciata già nel 2006 dall’assessore all’ambiente Chiole che diede il via alla nascita di tantissimi torrioni in tutta la città; i gestori trovano luoghi in quota che permettono di diffondere adeguatamente il segnale evitando costi e noie dei cantieri; le parrocchie portano a casa soldi (il 60% del valore del canone annuale versato da Iliad in questi ultimi due casi) che fanno di sicuro comodo in tempi non facili per nessuno, parrocchie comprese.

Antenne formato campanile

E così, come detto, i campanili-antenna si sono moltiplicati: quello di San Francesco è in multiproprietà tra Wind e Iliad così come quello del Duomo. Stessa sorte per la Torre civica in piazza dei Signori, uno dei primi ambitissimi fari sulla città. C’è Iliad sulla cima di Santa Maria del Rovere e di San Pio X e la società ex Wind ancora utilizza il piccolo ma strategico campanile di San Teonisto per diffondere il proprio segnale. Per il 5G per adesso in Comune non pare ci sia un piano, ma molte riconversioni in corso negli impianti vengono fatte anche in previsione della nuova tecnologia. —



© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso