Camere, fusione tra parco Galileo e T2i
Allo studio l’integrazione tra le strutture di Padova e Treviso. Zilio: «L’obiettivo è creare un polo unico per l’innovazione»

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Le Camere di commercio di Padova, Treviso e Venezia studiano la fusione tra i parchi scientifici di Padova e Treviso. Un progetto, quello sul tavolo, che punta a razionalizzare gli sforzi e a massimizzare i risultati nell’ambito del sistema pubblico-privato del trasferimento tecnologico del Veneto centrale. Sono già avvenuti, infatti, i primi incontri informali tra gli enti camerali per un’operazione che vedrebbe protagoniste due delle più importanti realtà del territorio attive in questo campo: da una parte T2i che ha già incorporato la struttura per il trasferimento tecnologico di Rovigo, dall’altra quel Galileo Visionary District che ha inglobato Start Cube, l’incubatore d’impresa dell’Università di Padova.
L’operazione ha, però, una portata più ampia e punta a coinvolgere anche il Cuoa di Vicenza, la business school di Altavilla Vicentina, e Unismart, l’azienda per il trasferimento tecnologico del Bo. Il progetto ha l’obiettivo di trasformare un sistema parcellizzato di supporto all’innovazione in una struttura di dimensioni regionali, che possa fare leva su inedite economie di scala e che sia capace di dare risposte di eccellenza alle necessità, spesso complesse, di un sistema produttivo nel pieno di una trasformazione tecnologica epocale. E se il Galileo Visionary District, eccellenza nel design grazie alla sua Scuola e della ricerca dei materiali con Matech, può vantare un curriculum notevole di collaborazioni con le piccole e medie imprese del territorio e con i grandi nomi del manifatturiero italiano, altrettanto, nel settore delle certificazioni ed oltre si può dire per T2i, la società che ha come soci le Camere di commercio di Treviso e Venezia e che già da tempo ha acquisito il ruolo di punto di riferimento regionale nel dibattito sulla razionalizzazione del sistema delle società per il trasferimento tecnologico del Veneto.
«In accordo con gli altri soci e sotto la direzione dell’Università di Padova» spiega il presidente della Camera di commercio Fernando Zilio «vorremmo potere ragionare di una centrale unica a supporto dell’innovazione che guardi alla creazione di un distretto localizzato nell’area della Soft city cittadina. Università, categorie economiche e portatori d’interesse in questi anni hanno dimostrato grande attenzione per il Galileo Visionary District ma è nostro dovere di amministratori razionalizzare un sistema che in Veneto è ancora troppo frastagliato. Un progetto, quello su cui stiamo ragionando e che affronteremo operativamente a partire da settembre, che vuole moltiplicare le eccellenze nel rispetto delle competenze di ciascuna realtà non essere una mera operazione contabile».
Riccardo Sandre
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