Calcioscommesse, 5 calciatori nei guai

Dopo cinque anni di indagini si è chiusa l’inchiesta della procura di Cremona per lo scandalo delle partite truccate. Tra i 130 indagati per cui i pm chiederanno il rinvio a giudizio per frode sportiva, tra cui l’ex allenatore della Juventus e attuale commissario tecnico della nazionale Antonio Conte, compaiono cinque nomi ben conosciuti anche nella Marca: Antonio Bellavista, Mauro Bressan, Daniele Quadrini, Luigi Sartor e Paolo Bianco. Sono accusati, a vario titolo, di frode sportiva e associazione a delinquere.
La Procura di Cremona ha messo dunque la parola fine all’inchiesta sul calcioscommesse inziata ormai quattro anni fa. Nell’atto di chiusura delle indagini, depositato dal procuratore capo Roberto Di Martino, l’accusa più pesante è quella di frode sportiva rivolta all’attuale ct della nazionale azzurra Antonio Conte. Confermata anche l’associazione a delinquere a carico dell’ex bomber della Lazio Beppe Signori, Stefano Mauri e Cristiano Doni. Archiviazione, invece, per Bonucci e Criscito. L’udienza preliminare è prevista per la tarda primavera, il processo dovrebbe cominciare in autunno.
La posizione certamente più delicata è quella di Antonio Bellavista, in maglia biancoceleste nella stagione ’98/’99 (24 presenze, un gol). Era considerato il “coordinatore” dell’attività illegale: nella sua abitazione erano stati sequestrati atti e un computer. Era finito anche in in carcere con l’accusa di associazione a delinquere. Con Bellavista parlava spesso al telefono anche Mauro Bressan, centrocampista originario di Moriago che in passato ha vestito anche la maglia della Fiorentina. A inguaiare il trevigiano era stato proprio Almir Gegic, ritenuto uno dei principali esponenti dell’organizzazione criminale che per anni ha gestito il giro di scommesse illegali legate al mondo del calcio italiano.
Un altro a finire nei guai è Luigi Sartor, ex difensore di Parma e Roma. È protagonista di una delle intercettazioni chiave dell’inchiesta. È al telefono con proprio con Bellavista e il colloquio risale al 24 marzo 2011, pochi giorni dopo la partita Inter-Lecce. Le loro parole mostrano come venivano organizzate le scommesse. Il gruppo degli zingari, con cui Bellavista era in contatto, aveva infatti assicurato che il match era combinato e che si doveva scommettere sull’«Over 3,5»: ossia su un risultato che prevedeva la realizzazione di più di tre gol. Inter-Lecce si era invece conclusa 2-1, facendo saltare la scommessa. Sartor inizia quindi a sollecitare Bellavista per il recupero dei 300.000 euro giocati dagli asiatici di Singapore, che stanno facendo forti pressioni sul trevigiano che dirà: «Dall’altra parte mi stanno facendo un po’ di paura».
La Procura di Cremona ha chiuso le indagini anche su Paolo Bianco, difensore del Sassuolo che ha giocato nel Treviso dal 1999 al 2004, e Daniele Quadrini, protagonista nel Treviso di Ezio Rossi e Luca Gotti. Secondo i pm aveva accettato di «lavorare» per la sconfitta del suo Sassuolo per 45 mila euro.
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